Ue, per Macedonia del Nord e Albania partono i negoziati
Ue, per Macedonia del Nord e Albania partono i negoziati di adesione. Arriva l'ok dei Paesi scettici alla proposta d’allargamento della Commissione von der Leyen
Ue, per Macedonia del Nord e Albania partono i negoziati di adesione. Arriva l’ok dei Paesi scettici alla proposta d’allargamento della Commissione von der Leyen
Arriva con toni entusiastici la decisione del Consiglio agli Affari Generali dell’Unione europea di aprire ai negoziati per l’allargamento ad Albania e Macedonia del Nord. Dopo anni di impasse, si sblocca la concertazione che ha visto l’opposizione di Francia, Paesi Bassi e Danimarca. Per loro, Tirana e Skopje non avevano raggiunto risultati soddisfacenti in tema di stato di diritto e corruzione. L’approvazione del documento identifica un’unità di intenti tra gli Stati membri, che è ancor più significativo visto il momento estremamente delicato nella gestione del coronavirus.
L’avvio dei negoziati “è una buona notizia per i due Paesi, per il resto della regione e per l’intera Ue. Sono state avviate riforme cruciali per arrivare a questo punto. Sono felice di poter condividere la mia felicità con gli amici dei Balcani dell’ovest! Congratulazioni!”, ha scritto su Twitter l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri Joseph Borrell. Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo, ha definito l’accordo “un passo importante per entrambi gli Stati, che di questi tempi manda un forte segnale all’intera regione”.
Ma i principali fautori della proposta che ha convinto i Governi scettici sono Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione, e Olivér Várhelyi, Commissario all’Allargamento. “L’Unione europea rispetta le sue promesse. Macedonia del Nord e Albania hanno fatto ciò che gli è stato chiesto e hanno proseguito nell’implementare le riforme necessarie. Oggi inizia il percorso verso una più grande e forte Unione europea. Questa decisione è negli interessi geostrategici” dell’Ue. Ursula von der Leyen si riferisce ai timori, più volte evidenziati da Italia e Germania: l’abbandono dei due Paesi avrebbe significato spingerli verso la sfera d’influenza di Russia e Cina.
Per Várhelyi, la decisione riafferma l’impegno europeo e le prospettive verso l’area balcanica, “il suo presente con l’Ue e il suo futuro nell’Ue”. A febbraio, il Commissario aveva presentato la proposta che cambia la metodologia d’allargamento per i Paesi desiderosi di far parte della famiglia europea, infine appoggiata da Francia, Paesi Bassi e Danimarca. Per il Ministro degli Esteri macedone Nikola Dimitrov, “è un forte segnale dell’Ue” arrivato proprio in un momento difficile. Gent Cakaj, titolare degli Esteri ad interim di Tirana, ha scritto che il suo Paese “proseguirà nelle riforme senza precedenti” e sottolineato che “il nostro futuro è nell’Ue”.
Arriva con toni entusiastici la decisione del Consiglio agli Affari Generali dell’Unione europea di aprire ai negoziati per l’allargamento ad Albania e Macedonia del Nord. Dopo anni di impasse, si sblocca la concertazione che ha visto l’opposizione di Francia, Paesi Bassi e Danimarca. Per loro, Tirana e Skopje non avevano raggiunto risultati soddisfacenti in tema di stato di diritto e corruzione. L’approvazione del documento identifica un’unità di intenti tra gli Stati membri, che è ancor più significativo visto il momento estremamente delicato nella gestione del coronavirus.
L’avvio dei negoziati “è una buona notizia per i due Paesi, per il resto della regione e per l’intera Ue. Sono state avviate riforme cruciali per arrivare a questo punto. Sono felice di poter condividere la mia felicità con gli amici dei Balcani dell’ovest! Congratulazioni!”, ha scritto su Twitter l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri Joseph Borrell. Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo, ha definito l’accordo “un passo importante per entrambi gli Stati, che di questi tempi manda un forte segnale all’intera regione”.
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