Coronavirus: il Vietnam accelera con le donazioni all’estero di materiale sanitario. Aiuti in Europa e in Asia. Intanto, nuove tensioni con la Cina
Il Vietnam ha iniziato a rispondere alla “diplomazia delle mascherine” cinese – che ha conquistato l’opinione pubblica di molti Paesi, Italia compresa – intensificando a sua volta le donazioni di materiale sanitario all’estero per aiutare nella gestione dell’emergenza coronavirus. Lo sforzo vietnamita ha subito incontrato il favore del Presidente americano Donald Trump, che giovedì ha ringraziato il Paese per la rapida spedizione negli Stati Uniti di 450mila tute protettive.
Il Vietnam ha inviato 390mila mascherine alla Cambogia e 340mila al Laos. Ne ha donate altre 550mila, in totale, all’Italia (88mila), alla Spagna, alla Francia, alla Germania e al Regno Unito.
La Cina sta sfruttando le donazioni e le spedizioni di materiale sanitario per rilanciare la propria immagine internazionale – danneggiata dalla diffusione del Covid-19 oltre Wuhan – e guadagnare influenza. Non a caso, ogni carico di mascherine o di kit per i test si accompagna a un’intensa attività di propaganda.
L’obiettivo del Vietnam è all’incirca lo stesso, anche se Hanoi non dispone delle stesse capacità di Pechino. La crisi del coronavirus in territorio vietnamita sembra però essere sotto controllo, grazie forse all’introduzione di drastiche misure di distanziamento e di tracciamento della popolazione: finora sono stati confermati appena 255 casi di contagio e nessun decesso.
La ripresa economica vietnamita è legata, in parte, anche alla ripresa economica europea. Hanoi e Bruxelles hanno infatti siglato un accordo commerciale di libero scambio all’inizio del 2019, approvato a febbraio dal Parlamento europeo. L’Assemblea nazionale vietnamita dovrebbe invece ratificarlo entro aprile.
Gli aiuti alla Cambogia e al Laos – con i quali confina – rappresentano invece per il Vietnam un tentativo di recuperare l’influenza perduta negli ultimi anni. Nello stesso periodo si sono rafforzate moltissimo, al contrario, le relazioni tra questi due Paesi e la Cina: relazioni di tipo politico, economico ma anche militare (soprattutto nel caso cambogiano).
Tra Cina e Vietnam i rapporti sono invece tesi. L’ultimo incidente si è verificato la settimana scorsa, quando una nave cinese ha affondato un peschereccio vietnamita nel Mar cinese meridionale. La barca si trovava vicino a un gruppo di isole – le Isole Paracelso – rivendicate sia da Pechino, sia da Hanoi.
Secondo l’Asia Times, la Cina sta approfittando della pandemia da coronavirus per rafforzare il suo controllo sulle acque contese del Mar cinese meridionale.
Il Vietnam ha iniziato a rispondere alla “diplomazia delle mascherine” cinese – che ha conquistato l’opinione pubblica di molti Paesi, Italia compresa – intensificando a sua volta le donazioni di materiale sanitario all’estero per aiutare nella gestione dell’emergenza coronavirus. Lo sforzo vietnamita ha subito incontrato il favore del Presidente americano Donald Trump, che giovedì ha ringraziato il Paese per la rapida spedizione negli Stati Uniti di 450mila tute protettive.
Il Vietnam ha inviato 390mila mascherine alla Cambogia e 340mila al Laos. Ne ha donate altre 550mila, in totale, all’Italia (88mila), alla Spagna, alla Francia, alla Germania e al Regno Unito.
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