Gli Stati Uniti stanno spingendo per l’adozione di un nuovo modello per le reti 5G. Si chiama Open Radio Access Network e intende farsi strada nel mercato europeo dominato dalla finlandese Nokia e dalla svedese Ericsson
Negli anni di Donald Trump gli Stati Uniti erano molto preoccupati per la presenza, praticamente dominante, delle società cinesi Huawei e ZTE nel mercato europeo della componentistica per il 5G. Hanno allora agito per contrastarla, facendo pressione sui governi della regione per ottenerne la messa al bando, insistendo sui rischi per la sicurezza delle reti.
Lo sforzo politico ha avuto successo: l’Europa ha sostanzialmente sposato le argomentazioni americane e il ruolo di Huawei e ZTE è stato fortemente ridimensionato. Ma le preoccupazioni di Washington non sono svanite: sono mutate nel tempo. Come già la precedente, anche l’attuale amministrazione di Joe Biden pensa che l’industria del 5G sia ora diventata troppo dipendente da Nokia (finlandese) ed Ericsson (svedese), e che non ci siano aziende statunitensi sufficientemente grandi da potervi competere.
Per favorire l’ingresso nel mercato di soggetti nazionali, quindi, gli Stati Uniti stanno spingendo per l’adozione – non solo in Europa – di un nuovo modello per le reti 5G. Si chiama Open Radio Access Network (abbreviato in Open RAN) e prevede di separare la parte software da quella hardware: attualmente sono entrambe realizzate dallo stesso fornitore, e non possono essere scorporate. Dividere i programmi dalla componentistica fisica invece – dicono da Washington – alimenterebbe la concorrenza perché permetterebbe a nuove società più piccole di proporsi per contratti su sezioni specifiche dell’infrastrutture di rete. Tradotto, significa dare all’americana Mavenir la possibilità di entrare in un settore dominato da colossi come Nokia ed Ericsson e cominciare a farsi strada. L’Open RAN non piace solo agli americani, ma anche ai giapponesi (NEC) e ai sudcoreani (Samsung) che vogliono contare di più nel mercato del 5G.
L’Open RAN convince invece molto meno l’Unione europea. Che sostiene che lo spezzettamento delle reti in tante parti da assegnare a vari operatori diversi metta a rischio la sicurezza complessiva. In altre parole, un sistema 5G frammentato – è la posizione di alcuni funzionari riportata da Politico – creerebbe più “porte” alle spie straniere e ai cybercriminali, che potranno sfruttare per penetrare nelle reti e comprometterle. Nel giro di qualche settimana Bruxelles dovrebbe pubblicare il suo rapporto sui rischi di sicurezza del modello Open RAN.
Le aziende che, in teoria, verrebbero più danneggiate dall’Open RAN, come Ericcson e Nokia, sono coinvolte nelle discussioni in merito a questa nuova architettura ma avvertono che si tratta di un’idea non sufficientemente matura per venire realizzata.
Gli Stati Uniti stanno spingendo per l’adozione di un nuovo modello per le reti 5G. Si chiama Open Radio Access Network e intende farsi strada nel mercato europeo dominato dalla finlandese Nokia e dalla svedese Ericsson