Germania e Brasile si incontrano dopo 8 anni, in un momento in cui il Brasile è alla guida del G20 per tutto il 2024. I colloqui tra Lula e Scholz potrebbero anche sbloccare l’accordo di libero scambio tra Ue e Mercosur, dopo 20 anni di difficoltà e rinvii.
Era il 2015, l’ultima volta che i governi di Germania e Brasile si sono incontrati per dei colloqui ufficiali, per rafforzare la propria relazione e stipulare nuovi accordi economici e commerciali.
Lunedì 4 dicembre il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva è arrivato a Berlino in visita di stato per delle consultazioni intergovernative, ed il fatto che questo sia accaduto ad 8 anni di distanza dal meeting precedente basterebbe a far comprendere la portata dell’incontro.
L’arrivo di Lula sul suolo tedesco vuole infatti dare un nuovo slancio alle relazioni tra Brasilia e Berlino, in un momento in cui il ruolo del Brasile è cruciale. Il Paese ha appena assunto la guida del G20 e la manterrà per tutto il prossimo anno. Inoltre, i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente sembrano aver dato un nuovo ruolo centrale al BRICS, il gruppo di stati di cui il Brasile fa parte e che sulle due crisi ha posizioni parecchio distanti da quelle occidentali. Infine, i colloqui tra Lula e Scholz potrebbero risultare decisivi per sbloccare l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur, dopo anni di difficoltà e rinvii.
In primo luogo, tuttavia, la visita di Lula a Berlino è significativa in quanto segna un nuovo inizio per le relazioni tedesco-brasiliane. Per la Germania, organizzare dei colloqui intergovernativi è una pratica piuttosto comune, con quei Paesi che hanno un peso importante nello scenario internazionale o con cui si hanno rapporti approfonditi. Il fatto che l’ultimo di questi incontri con i rappresentanti del governo brasiliano sia avvenuto ben otto anni fa, mostra come i rapporti tra i due Paesi siano stati tutt’altro che semplici negli ultimi anni. A Berlino, l’ex presidente Bolsonaro non è mai piaciuto né è sembrato una figura affidabile, con cui costruire un rapporto.
Con Lula, la situazione è diversa. A inizio anno, il politologo esperto di Brasile Oliver Steunkel aveva definito il presidente brasiliano un “partner difficile”, sottolineando la distanza tra lui e la Germania su alcune questioni fondamentali. Oggi Lula resta un politico con idee a volte diverse da quelle di Berlino, e la definizione resta calzante. Ma, spiega Steunkel alla Deutsche Welle, “l’enfasi è sul termine partner piuttosto che sull’aggettivo difficile”.
Con Lula si può e si deve collaborare, quindi. Nonostante il leader brasiliano si sia più volte mostrato equidistante da Mosca e Kiev e spinga da tempo per delle trattative di pace, si rifiuti di categorizzare Hamas come un’organizzazione terroristica e sia a favore di un cessate il fuoco generale a Gaza.
Come detto, infatti, Lula avrà un ruolo di primo piano nel prossimo periodo, che non è possibile ignorare per un Paese come la Germania. A questo si è aggiunta, nei giorni scorsi, l’elezione alla presidenza di Javier Milei in Argentina. Il successo del politico di estrema destra è stato salutato con sorpresa su entrambe le sponde dell’Atlantico. Il rischio ora è che il suo arrivo possa portare ad una destabilizzazione dell’area: la Germania ha quindi bisogno di partner affidabili in America latina, mentre il Brasile deve rafforzare i propri legami con l’esterno.
Nei tre giorni a Berlino, il presidente brasiliano e il suo omologo tedesco firmeranno una serie di accordi: oltre a quelli economici, ne verranno siglati altri relativi alla digitalizzazione, ma anche alla protezione della biodiversità e alla riforestazione dell’Amazzonia.
Il punto cruciale, tuttavia, riguarda la formazione di un’area di libero scambio tra Unione europea e Mercosur, l’organizzazione che comprende Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. Il tema è sul tavolo da circa vent’anni e dovrebbe portare alla creazione di un mercato comprendente oltre 700 milioni di persone. Nel 2019 era stato raggiunto un accordo, poi non finalizzato per le preoccupazioni europee relative allo sfruttamento della foresta pluviale.
La Germania e la sua economia avrebbero tutto l’interesse di arrivare ad una conclusione positiva. Ma a mettere i bastoni tra le ruote al governo tedesco ci ha pensato il congresso dei Verdi. Come riportato dal Süddeutsche Zeitung, la base del partito di governo ha infatti chiesto all’esecutivo di cambiare la propria posizione, così da porre fine alla “estrazione intensiva di materie prime nel Sud globale per il consumo nel Nord globale”.
Era il 2015, l’ultima volta che i governi di Germania e Brasile si sono incontrati per dei colloqui ufficiali, per rafforzare la propria relazione e stipulare nuovi accordi economici e commerciali.
Lunedì 4 dicembre il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva è arrivato a Berlino in visita di stato per delle consultazioni intergovernative, ed il fatto che questo sia accaduto ad 8 anni di distanza dal meeting precedente basterebbe a far comprendere la portata dell’incontro.