A soli 7 minuti da Abu Dhabi sorge Saadiyat Island, “Isola della felicità”: un’isola di sabbia bianca destinata a diventare il nuovo polo culturale planetario, capace di attirare visitatori da tutto il mondo, nuova frontiera artistica del millennio.

SAADIYAT CULTURAL DISTRICT rappresenta oggi uno dei progetti più ambiziosi della storia degli EAU che, ancora una volta, collocherà la capitale ai vertici mondiali.
Attraverso la costruzione di edifici innovativi destinati ad accogliere musei, collezioni d’arte, sale espositive e teatri, il distretto raccoglierà la più grande concentrazione artistica ed architettonica mai vista prima.
Il sogno, voluto dal principe Sheikh Mohammed Bin Zayed Al Nahyan, richiederà un investimento previsto di 76 miliardi di dollari; per realizzarlo “è bastato” chiamare i più grandi architetti, ingegneri e designer del pianeta.
Nel Distretto sorgeranno il Guggenheim, il Louvre, un Museo Nazionale, il Centro delle Arti dello Spettacolo, il Museo Marittimo, diversi padiglioni e spazi all’aperto.

Ma andiamo per ordine.
Il Guggenheim Abu Dhabi, il più grande del mondo, sarà una piattaforma per l’arte contemporanea che mostrerà capolavori internazionali ed opere locali. Disegnata da Frank Gehry, la struttura richiamerà le architetture del Golfo, incorporando scenografici coni alti sino ad 80 m che evocano le torri del vento tradizionali della penisola.
Disegnato da Jean Nouvel, vincitore del premio Pritzker, il Louvre Abu Dhabi sarà il primo museo universale nel mondo arabo ed offrirà esposizioni d’arte di differenti civiltà. Vi si potranno ammirare pitture, sculture, arti decorative, manoscritti ed oggetti storici. La più imponente caratteristica del centro è la sua cupola di 180 m di diametro che presenta un’intricata decorazione traforata.
Lo Zayed National Museum, firmato da Norman Foster, è dedicato a colui che incarna l’essenza più profonda degli emiratini: il Museo narrerà la storia del fondatore degli EAU, lo Sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan, scomparso nel 2004, ma sempre vivo nel cuore del Paese; tra i temi, la storia della unificazione nazionale, della regione e delle sue connessioni culturali in tutto il mondo.
Il Performing Art Center sarà la casa delle arti, dallo spettacolo alle performance; fissato entro i contorni dell’architettura organica futuristica di Zaha Hadid, avrà cinque diverse sale – una da musica, per concerti, un’Opera, un teatro ed una sala polifunzionale – con una capacità di 6.300 posti.
Il Maritime Museum: un museo che celebrerà il patrimonio marittimo della capitale degli EAU e il suo rapporto col mare, ideato e progettato dall’archiatra giapponese Tadao Ando. Qui acqua e terra sono visivamente unite attraverso la struttura stessa, arguita dai profili delle navi. Un gioco di vele che, riflesse tra le onde e appoggiate ad un vero dhow (la tradizionale barca araba a vela triangolare), rievocheranno il passato marinaro dell’Emirato; all’interno, negli abissi su ponti galleggianti.
Completeranno il Distretto un Parco Biennale e 19 padiglioni, collegati da un canale navigabile di 1500 m, un campus creativo di scuole di belle arti e poli universitari.
Il TDIC, l’ente che si occupa dello sviluppo della regione, ha annunciato che il Louvre Abu Dhabi aprirà nel 2015, lo Zayed National Museum nel 2016, il Guggenheim Abu Dhabi nel 2017.
Citando Gehry: “Qui esiste una fantastica opportunità per progettare piuttosto che solo costruire l’infrastruttura. È un qualcosa che non accadeva in nessuna parte del mondo sin dal XIX secolo. Qui esiste l’opportunità di esprimere un messaggio non solo con i singoli edifici, ma a livello di città nella sua globalità”.
Tutta la progettazione di Saadiyat Island rispecchia un’idea di Paese futuro, ove i musei svolgono l’importante ruolo di aprire il dialogo tra le civiltà e le culture in una regione totalmente multietnica, con una storia millenaria, come terra di passaggio e di scambio.