Adesso il cane non è più borghese
Da qualche anno le strade delle metropoli cinesi sono solcate da una nuova e consistente popolazione: non si tratta dei milioni di lavoratori migranti che ogni giorno si riversano in città in cerca di un’occupazione, bensì di un esercito di cani delle più svariate razze e miscugli. Ma, a parte le immagini certamente evocative di chow chowtoelettati come panda e barboncini vestiti da superman, le cose sono in realtà più complicate di quanto le si voglia farle apparire e la questione rischia di aprire l’ennesima crepa in un quadro sociale già teso.
Da qualche anno le strade delle metropoli cinesi sono solcate da una nuova e consistente popolazione: non si tratta dei milioni di lavoratori migranti che ogni giorno si riversano in città in cerca di un’occupazione, bensì di un esercito di cani delle più svariate razze e miscugli. Ma, a parte le immagini certamente evocative di chow chowtoelettati come panda e barboncini vestiti da superman, le cose sono in realtà più complicate di quanto le si voglia farle apparire e la questione rischia di aprire l’ennesima crepa in un quadro sociale già teso.
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