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Il massacro di Aleppo


“Uno dei più grandi massacri di civili dalla fine della Seconda Guerra Mondiale”: così l’ambasciatore francese alle Nazioni Unite, François Delattre, ha definito l’assedio di Aleppo Est da parte del governo siriano, spalleggiato dall’alleato russo. Dopo quattro mesi di attacchi, la campagna militare, che non ha risparmiato ospedali e centri di soccorso, e ha trasformato in una prigione a cielo aperto i quartieri della città in mano ai ribelli, sembra volgere al termine.

Abitanti evacuati da Aleppo Est cercano di prendere gli aiuti alimentari russi. Sulla busta con le bandiere siriana e russa si legge in arabo: " La Russia è con te ". Aleppo, Siria, 30 novembre 2016. REUTERS / Omar Sanadiki

“Uno dei più grandi massacri di civili dalla fine della Seconda Guerra Mondiale”: così l’ambasciatore francese alle Nazioni Unite, François Delattre, ha definito l’assedio di Aleppo Est da parte del governo siriano, spalleggiato dall’alleato russo. Dopo quattro mesi di attacchi, la campagna militare, che non ha risparmiato ospedali e centri di soccorso, e ha trasformato in una prigione a cielo aperto i quartieri della città in mano ai ribelli, sembra volgere al termine.

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