Due fatti, che raccontano molto della Cina contemporanea.
Il primo: qualche settimana un venditore ambulante di angurie, come ce ne sono a migliaia nelle strade delle cittadine cinesi, è stato picchiato a morte dai chengguan, poliziotti amministrativi, che hanno il compito di assicurare il decoro cittadino.
Il secondo: il 10 luglio 2013 il Quotidiano del Popolo, organo di stampa del Partito Comunista, in un articolo riporta che il «mestiere di chengguan è un ruolo molto ambito tra la popolazione» a giustificazione dei tanti che avrebbero fatto domanda, per i posti disponibili.

I cinesi, ormai, odiano i chengguan. Chi sono, cosa fanno e perché esistono i chengguan?
Le risposte a queste domande raccontano molto di più della Cina contemporanea, rispetto a tante analisi economiche basate su numeri e finanza. Si tratta di un processo cominciato con le Riforme di fine anni 80 e ancora di più con la svolta neo liberista effettuata dalla Cina a fine anni 90, dopo il crackdown di piazza Tienanmen.
Le riforme, tra le altre cose, crearono anche il fenomeno dei cosiddetti xiagang, ovvero i licenziati dalle grandi aziende di stato. Persone che dall’oggi al domani si sono ritrovati non solo senza lavoro, ma anche in ritardo rispetto al resto della popolazione che cominciava ad arricchirsi. Questo processo ha creato una massa di «sottoclasse urbana» come l’hanno definita alcuni studiosi, che ha finito per ricrearsi una vita attraverso attività tra il legale e l’illegale. Negozietti, ambulanti e altri lavoretti. Insieme a questo fenomeno, il governo cinese ha registrato la possibilità che le strade delle proprie città diventassero meno sicure, perché più ricche di persone senza un lavoro.
E allora nel 1996, con attivazione l’anno dopo, viene creata la figura del chengguang, un poliziotto amministrativo senza compiti di combattere la criminalità, ma con l’obiettivo primario di conservare la sicurezza e il decoro delle strade cinesi.
Il chenguang è quello che si premura che le bandiere siano esposte, che le merci dei negozi non ostacolino passaggi. Attività di questo genere. Del resto il ruolo del chengguan non è ben stabilito per legge, si muove in una zona grigia. In realtà, «i chengguan al contrario del personale delle forze dell’ordine non producono le loro credenziali, confiscano beni illegalmente, non seguono le procedure legali nello svolgimento delle loro mansioni» come ha scritto un rapporto di Human Rights Watch proprio sulla figura del chengguan.
Il problema però esiste: secondo il rapporto sopra citato, tra il 2010 e il 2012 almeno 150 episodi di violenza cittadina, hanno coinvolto i «poliziotti amministrativi». Su internet sono ampiamente criticati, ogni negoziante li odia, anche blogger e intellettuali noti sono intervenuti sull’argomento, ma la politica e la grancassa mediatica a supporto, sembrano tirare dritto.
Sul Quotidiano del Popolo, oltre agli elogi al ruolo del chengguang, si è anche scritto che «con le denunce dei venditori ambulanti e del pubblico contro funzionari urbano- amministrativi e di polizia (o chengguan) che aumentano di giorno in giorno, alcune persone hanno suggerito che il ruolo venga abolito. Ma fermare il dispiegamento di chengguan non risolverà tutti i problemi».
Si è parlato tanto di armonia, ora di sogno cinese, ma sembra che l’obiettivo principale del Partito, ovunque, in ogni anfratto di vita sociale, sia quello slogan molto meno noto dalle nostre parti. Si dice weiwen e significa il mantenimento della stabilità.
Non c’è dubbio – specifica il quotidiano del Partito – «che l’introduzione dei chengguan ha reso la gestione urbana più efficiente e risolto molti problemi». Non è sorprendente prosegue, «sapere che i venditori ambulanti detestino i chengguan, ma è sorprendente vedere il pubblico, che ha beneficiato di norme di gestione urbana, si opponga all’istituzione».
Secondo alcuni esperti, però, le resistenze della gente dovrebbe far riflettere su che tipo di chengguang ci sarebbe bisogno. Si tratterebbe dunque di riformare anche questo; sforzo forse inutile se non cambia l’intero apparato della gestione dei diritti in Cina. E i chengguan fino ad allora, saranno impuniti.