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Alla “geometria variabile” manca la terza dimensione


La lezione di Copenaghen per l'Europa è che divisi si conterà sempre meno. Tollerata nei vari "Gs" per ragioni storiche, ma sempre più annacquata, ridimensionata dalle riforme in corso nelle istituzioni internazionali quali Fmi e Banca mondiale, la presenza plurima degli europei, con posizioni che spesso si elidono tra loro, rischia di diventare un fattore di debolezza anziché di forza nella governance globale. I nuovi assetti nati dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona dovrebbero anche servire a garantire una presenza più coordinata ed efficace, ma...

La lezione di Copenaghen per l’Europa è che divisi si conterà sempre meno. Tollerata nei vari “Gs” per ragioni storiche, ma sempre più annacquata, ridimensionata dalle riforme in corso nelle istituzioni internazionali quali Fmi e Banca mondiale, la presenza plurima degli europei, con posizioni che spesso si elidono tra loro, rischia di diventare un fattore di debolezza anziché di forza nella governance globale. I nuovi assetti nati dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona dovrebbero anche servire a garantire una presenza più coordinata ed efficace, ma…

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