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Anche l’Iraq ha i suoi pasdaran


Puntuale come l’avvicendarsi delle stagioni, arriva dall’Iraq l’annuncio di una prossima offensiva per liberare Mosul dall’Isis. Questa volta potrebbe esserci del vero, però, a giudicare dalle discussioni intorno a un tema in Medio Oriente decisivo: chi prenderà parte alla spedizione? Pochi giorni fa, infatti, il Consiglio di Sicurezza del Governo iracheno ha dato via libera alla partecipazione delle Forze popolari di mobilitazione, ovvero a quella quarantina di milizie (per un totale ufficiale, ma forse sopravvalutato, di circa 100 mila uomini) che si formarono due anni fa per combattere l’Isis. Ci sono gruppi di cristiani, yazidi e sunniti ma se le Forze hanno una spina dorsale è senza dubbio grazie al contributo degli sciiti.

Puntuale come l’avvicendarsi delle stagioni, arriva dall’Iraq l’annuncio di una prossima offensiva per liberare Mosul dall’Isis. Questa volta potrebbe esserci del vero, però, a giudicare dalle discussioni intorno a un tema in Medio Oriente decisivo: chi prenderà parte alla spedizione? Pochi giorni fa, infatti, il Consiglio di Sicurezza del Governo iracheno ha dato via libera alla partecipazione delle Forze popolari di mobilitazione, ovvero a quella quarantina di milizie (per un totale ufficiale, ma forse sopravvalutato, di circa 100 mila uomini) che si formarono due anni fa per combattere l’Isis. Ci sono gruppi di cristiani, yazidi e sunniti ma se le Forze hanno una spina dorsale è senza dubbio grazie al contributo degli sciiti.

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