Arabia Saudita al bando!
L’Arabia Saudita nella lista nera Ue per riciclaggio e finanziamento al terrorismo. Freddezza da Washington...

L’Arabia Saudita nella lista nera Ue per riciclaggio e finanziamento al terrorismo. Freddezza da Washington…
L’Arabia Saudita non fa abbastanza contro i finanziamenti al terrorismo e per il riciclaggio di denaro: ne è convinta Věra Jourová, Commissario Europeo alla Giustizia, che nella giornata di ieri ha spiegato in conferenza stampa le motivazioni che hanno indotto la Commissione a inserire Riyad e altri 22 Paesi — tra cui Corea del Nord, Iran, Pakistan, Afghanistan, Siria e Tunisia — nella lista nera. «L’Unione Europea ha le norme di lotta al riciclaggio più rigorose al mondo, non possiamo far penetrare nel nostro sistema denaro sporco, linfa vitale della criminalità organizzata e del terrorismo». Vere e proprie accuse verso i sauditi, un colpo per le relazioni con l’Ue. Bruxelles ha così inviato un avvertimento alla famiglia reale, dopo il caso del giornalista Jamal Khashoggi barbaramente ucciso nell’Ambasciata dell’Arabia Saudita di Istanbul e alla luce del prosieguo della guerra in Yemen, che vede Riyad protagonista nei bombardamenti che hanno avuto come target obiettivi civili.
La decisione della Commissione Europea, che dovrà essere vagliata dal Parlamento Europeo, non è piaciuta al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, che in una nota ha fatto sapere di non condividere la mossa di Bruxelles. «Abbiamo significative preoccupazioni sul modo in cui la lista è stata redatta» — spiegano da Washington — «perché l’organo che stabilisce gli standard per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo è il Financial Action Task Force». Secondo il governo statunitense, inoltre, la Commissione non avrebbe dato la possibilità ai Paesi inseriti nella lista di adoperarsi per mettere in atto le richieste dell’Europa. Un vero e proprio scontro frontale tra Stati Uniti e Unione Europea, con Washington dalla parte dell’alleato saudita. L’intervento del Department of the Treasury, inoltre, «rigetta l’inclusione di Porto Rico, Guam, Isole Vergini e Samoa nella lista», territori non incorporati degli Stati Uniti, e lamenta il non aver potuto discutere con la Commissione Europea questa scelta.
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