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Il riposizionamento strategico dell’Arabia Saudita


Gli Accordi di Abramo hanno cambiato i rapporti di forza nel Golfo a sfavore dei Sauditi, e così anche l’elezione di Biden. Ora i Saud devono trattare con il nemico storico, l’Iran

Gli Accordi di Abramo hanno cambiato i rapporti di forza nel Golfo a sfavore dei Sauditi, e così anche l’elezione di Biden. Ora i Saud devono trattare con il nemico storico, l’Iran

Gli Accordi di Abramo possono essere considerati ragionevolmente una pietra miliare della diplomazia internazionale. Il riconoscimento dello Stato d’Israele da parte di Emirati Arabi Uniti e Bahrein ha portato, da un lato, alla fine di una serie di ostacoli prettamente ideologici e, dall’altro, enfatizzato ulteriormente l’ipocrisia del mondo arabo e di altri Paesi a maggioranza musulmana verso la questione palestinese, sfruttata principalmente a fini propagandistici di politica interna. In parallelo, le ripercussioni degli Abraham Accords hanno investito il ruolo egemone dell’Arabia Saudita, che oggi si ritrova nella complicata posizione di potenza centrale per la stabilità del Golfo, ma in subordine rispetto agli Emirati, sui quali sono attualmente puntati i riflettori di opinione pubblica, investitori e player internazionali.

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