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Autobomba, la morte a domicilio


Pare che la prima autobomba della storia fosse una carrozza a cavalli. Quella che nel settembre 1920 l’anarchico italiano Mario Buda, già muratore, operaio in una fabbrica di cappelli, giardiniere e calzolaio, sistemò a Manhattan all’angolo di Wall Street con Broad Street. Sacco e Vanzetti erano stati arrestati quattro mesi prima. Buda voleva vendicarli attentando alla sede della banca J.P. Morgan. La carrozza era imbottita di esplosivo e di frammenti di ferro e lungo le strade erano stati sparsi volantini con la scritta: “Liberate i prigionieri politici o morirete tutti”. L’esplosione uccise 40 persone e ne ferì più di 200. Buda fuggì in Messico, poi tornò in Italia. Nel 1927 finì al confino per “attività sovversive”. Morì nel 1963 nella natia Savignano (Forlì-Cesana).

Pare che la prima autobomba della storia fosse una carrozza a cavalli. Quella che nel settembre 1920 l’anarchico italiano Mario Buda, già muratore, operaio in una fabbrica di cappelli, giardiniere e calzolaio, sistemò a Manhattan all’angolo di Wall Street con Broad Street. Sacco e Vanzetti erano stati arrestati quattro mesi prima. Buda voleva vendicarli attentando alla sede della banca J.P. Morgan. La carrozza era imbottita di esplosivo e di frammenti di ferro e lungo le strade erano stati sparsi volantini con la scritta: “Liberate i prigionieri politici o morirete tutti”. L’esplosione uccise 40 persone e ne ferì più di 200. Buda fuggì in Messico, poi tornò in Italia. Nel 1927 finì al confino per “attività sovversive”. Morì nel 1963 nella natia Savignano (Forlì-Cesana).

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