Belfast – Camminando per Falls Road, il quartiere simbolo dei nazionalisti repubblicani irlandesi, non si può non notare tra i molti murales identitari impressi per ricordare i propri caduti o per commemorare qualche giornata storica, i tanti uffici di associazioni – spesso finanziate da enti statali – che si occupano del reinserimento nella società civile di ex detenuti politici o si adoperano per aiutare i più giovani.

Una di queste è l’associazione Tar Anall – Siamo qui – che, dal 1995, aiuta oltre 3mila persone con corsi gratuiti, attività sociali e mettendo a disposizione assistenza psicologica e psichiatrica. La Suicide Awareness – anche questa situata in Falls Road -, invece, è una delle diverse strutture che cercano di prevenire il suicidio. Offre servizi di intervento per i soggetti ritenuti a rischio e supporta le famiglie che ne sono state vittime.
Il numero di suicidi nel decennio post-accordo di pace è raddoppiato.
Uno studio svolto dalla Queen’s University di Belfast, che ha preso spunto dai registri dei decessi degli ultimi quarant’anni, ha documentato che il tasso complessivo dei suicidi in Irlanda del Nord è raddoppiato nel decennio successivo all’accordo del venerdì santo (Good Friday Agreement) del 1998, dove sono stati firmati gli accordi di pace tra il governo britannico e quello irlandese.
Il rapporto parla chiaro: da 8,6 su 100mila abitanti nel 1998 si è arrivato a 16 su 100mila nel 2010. Sono gli uomini di età compresa tra i 35 e 44 anni quelli che maggiormente decidono di togliersi la vita. “L’aumento del tasso di suicidi è, molto probabilmente, dovuto ai diversi fattori sociali e psicologici”, ha dichiarato Mike Tomlinson, professore alla guida della denuncia della Queen’s University.
Il livello di disoccupazione aumenta di giorno in giorno.
La disoccupazione giovanile in Irlanda del Nord è in crescita giorno dopo giorno: la percentuale attualmente supera il 23 per cento e le richieste di sussidio al governo – con la crisi economica in atto – sono in costante aumento. Questo ha portato ad un notevole incremento nell’ultimo periodo del consumo di antidepressivi, alcool, droga e farmaci che non sono soggetti a prescrizione.
I giovani delle due comunità fanno vita a sé.
Belfast è una città ancora divisa da decine di muri e dove le due comunità fanno – molto spesso – vita a sé. Sempre uno studio della Queen’s University di Belfast, condotto recentemente in dodici zone della città, ha rilevato che quasi il 70 per cento degli adolescenti tra i 18 e i 25 anni non hanno mai avuto neanche una conversazione con un coetaneo dell’altra comunità.
Futuro incerto per le nuove generazioni.
Questa – purtroppo – è l’eredità lasciata da oltre trent’anni di guerra nell’Irlanda occupata. Un’eredità che pesa ancora come un macigno e che rende il futuro per i giovani nord-irlandesi molto incerto. Così, la possibilità che il livello di scontro tra le nuove generazioni dei nazionalisti repubblicani e dei supporter britannici possa tornare alto, non è da sottovalutare.
Belfast – Camminando per Falls Road, il quartiere simbolo dei nazionalisti repubblicani irlandesi, non si può non notare tra i molti murales identitari impressi per ricordare i propri caduti o per commemorare qualche giornata storica, i tanti uffici di associazioni – spesso finanziate da enti statali – che si occupano del reinserimento nella società civile di ex detenuti politici o si adoperano per aiutare i più giovani.