Belfast – Sotto una pioggia tipicamente irlandese, i blindati della Police Service of Northern Ireland (Psni) arrivano in gran numero e si posizionano l’uno dietro l’altro lungo l’incrocio che separa Twaddel Avenue da Crumlin Road.

Tra queste due strade finisce la via lealista e inizia il quartiere nazionalista repubblicano di Ardoyne. Poco lontano, lungo le strade vicine, sono pronti ad intervenire altri blindati e un elicottero controlla tutta la zona.
Ogni anno la data del 12 luglio, giorno in cui si celebra la vittoria di Guglielmo III d’Orange contro le forze del re cattolico Giacomo II nella battaglia di Boyne del 1690, è segnata da significativi scontri che ricordano gli anni dei famosi troubles, i disordini più pesanti tra la comunità repubblicana irlandese e i lealisti inglesi; in gran parte finiti dopo trent’anni di guerra intestina con l’accordo del venerdì santo (Good Friday Agreement) del 10 aprile del 1998, firmato dal governo britannico ed irlandese e da diversi partiti politici di entrambi gli schieramenti.
La parata più importante ed attesa dai lealisti inglesi è quella del Twelfth.
Sono migliaia e molti arrivano anche dagli Stati Uniti per partecipare alla parata del Twelfth, la parata più importante e significativa per i filo britannici che si svolge ogni 12 luglio. Quest’anno, come l’anno passato, è stato impedito ai partecipanti della marcia il passaggio per il quartiere repubblicano di Ardoyne. L’Orange Order – l’organizzazione che si occupa della preparazione delle manifestazioni – in accordo con la commissione delle parate, ha fatto fermare la marcia a Woodvale Road, dove, prima di tornare nella propria sede, è stata letta una dichiarazione.
A differenza dello scorso anno, quando la decisione delle istituzioni di non far passare la parata nelle vicinanze di Ardoyne aveva generato violenti scontri e proteste tra le file dei lealisti, tutto si è svolto pacificamente.

Anche dalla parte nazionalista repubblicana non ci sono stati momenti di particolare tensione.
Pochi, e in gran parte giovanissimi, sono i nazionalisti repubblicani che quest’anno si sono dati appuntamento all’incrocio che li separa da Twaddel Avenue. Ed è strano, molto strano. Solitamente il 12 luglio qui si raduna l’intera comunità del quartiere per dare battaglia. “I ragazzi oggi sono molto meno interessati alla situazione, sono annichiliti dalla televisione, dai reality, dalla droga e dall’alcool”. A parlare è Sean Mc Hugh, un quarantenne nato e cresciuto ad Ardoyne che ha vissuto gli scontri degli anni novanta in prima linea. “Ora per molti ragazzi è solo un gioco”, aggiunge accendendosi una sigaretta mentre indica i pochi giovani che si stanno radunando. “Negli anni novanta c’era molta più rabbia e tensione di quella che c’è oggi”.
L’esercito paramilitare irlandese è ancora attivo ed organizzato.
Una tensione, però, che potrebbe riaccendersi da un momento all’altro. Secondo fonti ben informate, infatti, solo nella città di Belfast ci sarebbero dalle 200 alle 500 unità della New Ira, la formazione armata repubblicana irlandese formata nel 2012 unendo diverse realtà paramilitari ancora attive.
Belfast – Sotto una pioggia tipicamente irlandese, i blindati della Police Service of Northern Ireland (Psni) arrivano in gran numero e si posizionano l’uno dietro l’altro lungo l’incrocio che separa Twaddel Avenue da Crumlin Road.