Il black out elettrico durante l’endorsement del premier non risparmia neppure il Ministero degli Esteri
“Quando noi rappresentanti del Governo andiamo in giro per il mondo senza di voi o non seguiamo le vostre indicazioni facciamo solo gaffes, questo è bene riconoscerlo”. Così il Presidente del Consiglio nella sala delle conferenze internazionali della Farnesina a chiusura della XIII conferenza degli ambasciatori e ambasciatrici. Un grande “endorsement” del capo dell’esecutivo al lavoro dei circa 100 capimissione italiani all’estero.
Ma bastano pochi minuti e un black out elettrico della zona Ponte Milvio non risparmia neppure il Ministero degli Esteri. Niente luce, niente impianto di amplificazione, soprattutto niente aria condizionata. Il premier non sfrutta, però, il piccolo incidente tecnico per tornare a Palazzo Chigi e chiuderla lì. La riunione con il seguito di un “question time” con domande di ambasciatori al premier per area geografica e questioni tematiche prosegue anche se in una sala più piccola adiacente allo studio del Ministro Moavero.
In tempo per riconoscere la grande delicatezza delle funzioni dei diplomatici sia sul fronte bilaterale che multilaterale.
“Ritengo la Farnesina e i suoi funzionari” – dice Conte – “il cuore pulsante di quella macchina dello Stato chiamata a rappresentare quest’ultimo nella sua dimensione internazionale e chiamata a fornire all’autorità di Governo le chiavi di lettura in vista delle decisioni politiche via via da assumere”. E poi ancora: “Mi è nota la grande professionalità di molti di voi, quale ho potuto peraltro costatare nelle mie numerose missioni all’estero. Sono anche consapevole degli assets e delle liabilities all’interno delle quali voi operate. Tra gli assets vi è appunto quello dell’imponente rete estera. E qui sono consapevole di un certo overstretching: una rete da grande potenza come estensione ma non simmetricamente supportata da risorse umane e materiali proporzionate a tale estensione. E questa è una liability cui occorre in qualche modo mettere mano.”
Un impegno a interrompere i drastici tagli al bilancio della Farnesina che si ripropongono di anno in anno a ogni manovra? Nel frattempo, aggiunge Conte, “è giocoforza utilizzare al meglio ciò di cui disponiamo: che rimane comunque un significativo patrimonio. Così come, annovero sempre tra gli assets, la presenza della Farnesina all’interno di numerose amministrazioni italiane e grandi società partecipate, strumento questo essenziale per sostenere quell’unitarietà di azione politica che anche nelle relazioni esterne è fattore ineludibile di efficacia.”
@pelosigerardo
Il black out elettrico durante l’endorsement del premier non risparmia neppure il Ministero degli Esteri