Gli Stati Uniti lasciano il Venezuela
Gli Usa ritirano i diplomatici da Caracas. Il Venezuela intanto è senza elettricità

Gli Usa ritirano i diplomatici da Caracas. Il Venezuela intanto è senza elettricità
Gli Stati Uniti hanno detto che ritireranno tutto il loro personale diplomatico rimasto in Venezuela. La decisione è stata annunciata ieri dal segretario di Stato Mike Pompeo e arriva in risposta alle ultime dichiarazioni di Nicolás Maduro, che ha accusato Washington di aver intenzionalmente provocato il blackout in corso nel Paese.
Buona parte del Venezuela, inclusa la capitale Caracas, si trova senza elettricità da una settimana: a causa della crisi economica le interruzioni di corrente sono in realtà piuttosto frequenti, ma finora nessun blackout era stato così lungo ed esteso. Il Presidente Maduro ha accusato gli Stati Uniti di aver ordinato il sabotaggio della centrale idroelettrica di Guri, che da sola genera quasi tutta l’elettricità consumata nel Paese, ma non ha fornito alcuna prova. Il blackout sta affossando ancora di più il già disastrato settore petrolifero, fondamentale per l’economia della nazione e per la continuazione del regime di Maduro.
Gli Stati Uniti – con al loro fianco l’Unione Europea, il Canada e la maggior parte dei Paesi latinoamericani – stanno appoggiando il leader dell’opposizione Juan Guaidó, autoproclamatosi Presidente legittimo. Dalla parte di Maduro si sono schierati invece Cina e Russia: vogliono che resti al potere sia per non perdere i miliardi investiti nel settore energetico venezuelano, sia per assicurarsi un alleato nel “cortile di casa” americano.
La sopravvivenza politica di Maduro è legata soprattutto alla lealtà degli alti quadri dell’esercito, che Washington infatti sta spingendo a disconoscere il Presidente. È improbabile che ciò avvenga nel breve termine. Ma la crisi economica sempre più nera, anche a causa del blackout, potrebbe accelerare i tempi.
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