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In California si vota per rimuovere il governatore


Nello Stato democratico sono state raccolte quasi due milioni di firme per destituire Gavin Newsom. Ad animare il dibattito ci sono anche il possibile ritorno di Trump e la legge anti aborto in Texas

Martedì si vota per la possibile destituzione del governatore democratico della California Gavin Newsom. Il voto di recall per il governatore non è una novità né una stranezza: negli Stati Uniti si possono destituire attraverso la raccolta di firme e un voto popolare successivo quasi tutte le cariche elettive locali (non quelle federali).

In California sono state raccolte quasi due milioni di firme dopo che un giudice ha consentito al prolungamento della durata della petizione. Si tratta di un referendum Sì o No e, poi, della possibilità di scrivere il nome del sostituto; i candidati sono un centinaio e il paradosso di un regolamento mal scritto è che in caso di vittoria dei Sì, il primo tra questi, qualsiasi numero di voti prendesse, diverrebbe governatore. La discussione sul come modificare la legge è uno dei temi di questa campagna: solo nell’anno in corso l’avvio di petizioni in altri Stati ha riguardato 20 eletti, ma il basso numero di firme necessario in California ha reso questa l’unica petizione a giungere al passo successivo, quello del voto.

Le motivazioni dietro il voto di recall

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