La bozza di Costituzione voluta dal Presidente Kais Saied comprime i poteri del Parlamento e dell’apparato giudiziario. Nel weekend centinaia di persone hanno manifestato a Tunisi
Si discuterà di sicurezza alimentare e di infrastrutture per l’adattamento ai cambiamenti climatici. L’amministrazione Usa intende recuperare terreno e influenza nel continente, contrastando l’influenza della Cina
I manifestanti accusano la giunta militare al potere di non essere in grado di garantire la sicurezza della popolazione e di alimentare gli scontri etnici. Più di trenta morti e centinaia di feriti nella regione del Nilo Azzurro
Il Presidente della Repubblica insieme al suo omologo mozambicano spingono per accelerare le attività estrattive che vedono in prima fila varie aziende italiane come Eni e Saipem. L’importanza della pace, ricordata in occasione del trentennale degli accordi di Roma, e le parole di condanna per l’invasione russa
Svolta nel Paese che si è riavvicinato alla comunità internazionale dopo la deposizione di al-Bashir nel 2019: dopo il colpo di Stato militare dello scorso ottobre, via libera alle trattative per il nuovo esecutivo senza la partecipazione dell’esercito
I leader dell’Africa occidentale hanno annullato le sanzioni imposte lo scorso gennaio. Resta tuttavia la sospensione del Paese dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale fino al ritorno all’ordine costituzionale
Kais Saied ha pubblicato una bozza che verrà sottoposta a referendum il 25 luglio. Se gli elettori dovessero approvarla, otterrà ampi poteri e il sistema politico si trasformerebbe in un’autocrazia
Nella regione africana la popolazione odia le democrazie corrotte e incapaci post-colonialiste e filo-occidentali; per questo motivo la Russia si candida come alternativa, ideologica e militare
Con la crisi energetica esplosa dopo l’invasione dell’Ucraina, ai Paesi africani si presentano storiche opportunità. In prima linea il Mozambico, meta di ripetuti viaggi del Governo italiano, per il suo gas abbondante e accessibile
Il viaggio, che include anche Giordania e Turchia, mira a riaffermare la centralità dell’Arabia Saudita in Medio Oriente e a rilanciare il principe ereditario come “costruttore di relazioni” tra i vari attori dell’area