Per la prima volta dal suo arrivo al potere i sondaggi rispecchiano una valutazione negativa dell’operato del governo. Anche il FMI rivede al ribasso le previsioni economiche nonostante il forte appoggio di Washignton.
E’ precipitato il consenso a Biden da parte della comunità araba in America, il Presidente ha necessità che finisca la guerra, non solo per ragioni umanitarie, ma anche economiche e politiche, vista la frattura all’interno del suo partito sul conflitto
Il tempismo dell’incontro in terra thailandese è interessante. A due settimane dalle elezioni presidenziali di Taiwan, dopo l’intensificarsi della crisi del Mar Rosso e in previsione della prossima visita in Corea del Nord di Vladimir Putin.
Bernardo Arévalo è il nuovo presidente del Guatemala anche se fino all’ultimo momento l’élite che ha governato il paese per decenni ha cercato di impedirlo. Fattore chiave l’appoggio internazionale e delle piazze. Ma la strada è comunque in salita.
Carceri in rivolta, esecuzioni sommarie, autobombe e ostaggi presi in diretta TV. L’Ecuador vive l’incubo della violenza delle gang del narcotraffico senza un piano a lungo termine. Il presidente Noboa: è guerra.
Javier Milei ha rifiutato l’invito dei BRICS, chiudendo le porte a grandi opportunità dal punto di vista commerciale e finanziario nel pieno della crisi. Per molti si tratta di una decisione “ultra-ideologizzata”, che preoccupa in vista della più ampia politica estera argentina.
Il 2023 è l’anno dei record sulla frontiera tra Messico e Stati Uniti. Biden e Lopez Obrador, che nel 2024 affronteranno le rispettive elezioni generali, corrono ai ripari con un summit lampo a Città del Messico per accordare una strategia.
Lo scopo della Conferenza delle Parti – che si riunisce ogni due anni sotto la guida dell’OMS – è sviluppare una normativa internazionale per contrastare il fenomeno del tabagismo, riducendone la diffusione a livello globale.
Un maxi-decreto da 300 riforme stabilisce le basi dell’era Milei. Deregolamentazione economica, privatizzazioni e limitazione dei diritti sindacali alla base della “ricostruzione economica argentina”, imposta però senza passare dal Parlamento.
Svalutazione, tagli drastici alla spesa pubblica, eliminazione di sussidi, riforme delle pensioni e degli aiuti sociali. Partito lo shock economico in Argentina. Ma su Cina e Brasile, Milei fa passi indietro