Lai Ching-te, vicepresidente del Partito progressista democratico, ha vinto le elezioni con il 40% dei voti. Il nuovo Presidente non avrà una maggioranza parlamentare, infatti il partito di Lai, alle stesse elezioni, ha ottenuto solo 51 seggi su 113.
Dall’accordo, o mancato accordo, nell’opposizione dipende molto del possibile risultato alle urne del 13 gennaio. E del futuro dei rapporti intrastretto tra Taipei e Pechino, con importanti riflessi sulle relazioni tra Stati Uniti e Cina.
A Taiwan si vota il 13 gennaio. In attesa delle elezioni presidenziali forse più importanti del 2024 insieme a quelle per la Casa Bianca, si assiste a colpi aziendali con risvolti politici dal triangolo Cina/Usa/Taiwan.
Progettato e costruito da Taiwan, il sottomarino d’attacco Hǎi kūn fa parte di un progetto di modernizzazione delle forze armate per contenere le manovre militari di Pechino
Modello di democrazia, ma anche molti nodi irrisolti per i Taiwanesi. Bassi salari, alte tasse universitarie, alti prezzi degli alloggi, questo significa far fatica a costruire una famiglia. Entro il 2050 Taiwan potrebbe perdere un quarto della sua attuale popolazione
Lai Ching-te, vicepresidente di Taiwan e candidato alle presidenziali di gennaio 2024 per il partito di maggioranza, è in viaggio negli Stati Uniti. “Se Taiwan è sicura, il mondo è sicuro. Se sullo Stretto di Taiwan c’è pace, nel mondo c’è pace”, ha dichiarato durante un evento a New York.
Gli Stati Uniti continuano ad armare Taiwan per scoraggiare un’azione di Pechino. Il pacchetto di aiuti militari, però, stimola il risentimento tra le due superpotenze, che già dialogano a fatica
Le manovre di accerchiamento e i pattugliamenti speciali sono durati tre giorni con aerei, navi da guerra e nessuna conseguenza rilevante. Un’operazione meno imponente rispetto a quella dello scorso agosto. Xi Jinping non vuole compromettere i suoi successi diplomatici e il riavvicinamento con l’Europa.
Taipei e Seul sembrano meno convinte del Giappone a seguire le restrizioni anticinesi volute da Washington. “Taiwan è Taiwan, non fa parte degli Stati Uniti”, ha detto il fondatore e capo della Powerchip in un’intervista. “Vogliamo mantenere la nostra democrazia, ma non siamo nemici della Cina e vogliamo continuare a farci affari”
Mentre l’attuale Presidente di Taiwan è in partenza per gli Usa, Ma Ying-jeou, ex-presidente e autorevole rappresentante del partito di opposizione, è il primo leader taiwanese a visitare la Cina, dal 1949. In ballo, ci sono anche le prossime elezioni presidenziali a Taiwan nel 2024: una scelta tra guerra e pace, secondo l’ex presidente Ma
