Mentre la guerra continua ad infuriare nella Striscia di Gaza, è sempre più complicata e confusa la situazione politica nei territori palestinesi. Per il 90% dei Palestinesi, Mahmoud Abbas, Abu Mazen, deve lasciare il suo posto.
Il Kenya invierà 1500 lavoratori agricoli in Israele, per rimpiazzare la forza lavoro richiamata alle armi o fuggita dal Paese dopo l’inizio degli scontri. L’accordo è stato annunciato dal ministro del lavoro keniano. Un patto simile è stato siglato tra Israele e il Malawi a novembre.
Per Israele, l’Onu è sempre stata troppo politicamente schierata verso la causa palestinese, ma ora, con la guerra a Gaza, le differenze e i contrasti si sono ulteriormente acuiti: revocato il visto al coordinatore umanitario Onu Lynn Hastings.
L’idillio tra il più longevo PM nella storia di Israele e il suo popolo, sembra oramai finito. Il 94% degli israeliani intervistati ritiene il governo di Netanyahu responsabile per le inadeguate misure di sicurezza che hanno portato al massacro del 7 ottobre
La comunicazione è sempre stata una componente fondamentale della guerra, oggi ancora di più. La nuova escalation in corso a Gaza tra Hamas e Israele si sta sviluppando non solo sul campo, ma anche su e attraverso i social media
Gli Usa hanno criticato l’alleato israeliano quando ha detto che “Israele manterrà la responsabilità della sicurezza a Gaza per un tempo indefinito”. L’idea internazionale sarebbe portare Gaza sotto l’ombrello dell’Autorità Nazionale palestinese che però ha perso il controllo della Striscia, dove di fatto c’è un altro “stato palestinese” oltre a quello cisgiordano.
Anche i governi di Colombia e Cile richiamano gli ambasciatori per consultazioni. Per Israele rischia di aprirsi un periodo caotico sul fronte delle relazioni internazionali
Gli Stati europei si sono posizionati in maniera quasi unanime al fianco di Israele, con la sola Spagna che ha criticato apertamente l’oppressione portata avanti dallo stato ebraico verso il popolo palestinese e le violazioni del diritto internazionale.
Pechino propone il dialogo tra le parti e la creazione di uno Stato palestinese indipendente, criticando l’inattività della comunità internazionale. Preoccupata Taiwan. Nuova Delhi, Tokyo e Seul sono solidali con Israele
In diverse città palestinesi sono stati festeggiati gli attacchi da Gaza, Hezbollah a nord ha sparato colpi di mortaio. Il Presidente iraniano Raisi si è congratulato con Hamas. Il Presidente israeliano Herzog ha richiamato all’unità nazionale, promettendo che Hamas, guidata dall’Iran, non vincerà