Una difesa a tutto campo delle grandi realizzazioni dell’Unione. Ma senza nascondersi le difficoltà del momento: che fare se uno o più Paesi non ratificheranno la nuova Costituzione? In una intervista esclusiva a east, Mario Monti, ex commissario europeo alla Concorrenza, propone ai capi di governo di farsi promotori di una prova d’appello. Nei termini di una seconda consultazione che verifichi una volta per tutte, là dove la Costituzione non dovesse passare, la volontà di restare o meno in Europa. Aut-aut, dentro o fuori. Un esempio? Se gli inglesi fossero chiamati oggi alle urne il responso sarebbe sicuramente negativo. I pregiudizi antieuropei diffusi a livello popolare e il sostanziale opportunismo del potere economico e finanziario non lascerebbero scampo alla nuova Costituzione. Ma se Tony Blair facesse capire già oggi al suo popolo che il rischio è quello di uscire definitivamente dall’Unione è sicuro che troverebbe immediatamente alleati forti e convinti nella locale Confindustria, nella City, nei sindacati e via dicendo. E a quel punto l’esito del referendum non sarebbe affatto scontato.
In Europa non si discute soltanto di Costituzione (segnaliamo, al riguardo, l’autorevolissimo parere di un giudice della Corte suprema Usa, Stephen Breyer), si discute anche animatamente di economia, di culture identitarie, di valori e disvalori. Sul terreno dell’economia, ci si chiede se il Patto di Stabilità possa essere riformato e in che termini; oppure ci si chiede se e quando il processo di convergenza all’euro potrà arrivare a compimento. I contributi dello stesso Monti, di Coricelli, Carluzzo e Revoltella forniscono elementi utili per una migliore comprensione dei problemi. Sul terreno delle culture identitarie e dei valori, invece, la rivista ospita i contributi di alcuni intellettuali fra i più noti in Europa: il filosofo polacco Krzysztof Michalski, lo storico francese Maurice Aymard, il filosofo e storico bulgaro Tzvetan Todorov, gli italiani Gianfranco Ravasi, Massimo Cacciari e Alessandro Profumo.
In Europa, infine, ci si accalora sulla Turchia. Tema sul quale la rivista interviene con Letta, Scognamiglio,Akyol e, soprattutto, Mustafà Koc, leader della più importante dinastia imprenditoriale turca.
Quanto alla Cina, cui sono dedicati la copertina e il Dossier di questo numero, abbiamo cercato di offrire una serie di contributi (Onida, Tramballi, Mariotti, Weber, Bianchi, Amighini, Chiarlone, Crivelli e Calabrò) non di maniera che spaziano dall’economia alla politica, dalla società alla cultura.