Questo numero della rivista chiude senza alcuna certezzasull’evoluzione della guerra in Libia. Ma non potevamo certo esimerci dal tentare un approfondimento su quanto sta avvenendosulla sponda Sud del Mediterraneo. Lo abbiamo fatto chiedendo a giornalisti ed esperti di andare oltre la quotidianità e di offrirci una visione di prospettiva. I fatti diranno se abbiamo visto giusto o meno. Un grazie particolarmente sentito, dunque, a Ugo Tramballi, inviato del Sole24Ore, che apre il Dossier enucleando i nodi strategici della rivoluzione in atto nel Nordafrica e nel Medio Oriente ; a Anthony Dworkin, dell’European Council on Foreign Relations, che ha cercato di descrivere la politica europea verso quelle aree; a Luca Agolini e Carmela di Terlizzi – di Prometeia – e a Elena Fenili – di UniCredit – per i loro contributi sui risvolti economici del problema ; a Ludovico Carlino per il suo articolo sullo Yemen e sul pericolo jihadista ; ad Antonio Picasso per l’approfondimento sui tribolati rapporti interreligiosi; infine, a Farian Sabahi, che ha intervistato la scrittrice Joumana Haddad sulla condizione delle donne islamiche. Accanto ai consueti approfondimenti su Cina, Russia e India, segnaliamo due reportage: quello di Riccardo De Mutiis sul Montenegro, in bilico fra Europa e criminalità organizzata, e quello di Emiliano Bos sul Sud Sudan, lo “Stato che verrà”. Sul versante della cultura, meritano attenzione l’articolo di Claudia Astarita sull’eredità della Rivoluzione culturale cinese, il ritratto della scrittrice ebrea lettone Marina Jarre curato da Marina Gersony e l’analisi di Federico Zanfi sulla nuova urbanistica di Tirana. Infine, un cordiale benvenuto fra i nostri editorialisti a Danilo Taino, corrispondente da Berlino per Il Corriere della Sera.
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