Che l’Europa fosse prigioniera della miopia e della modesta caratura della propria classe dirigente era cosa nota. Ma era difficile prevedere che la vicenda del debito sovrano greco finisse per essere gestita in modo tanto abominevole. Un problema che poteva essere risolto all’origine con un modesto esborso finanziario – rinviando a un momento successivo la definizione di nuove e più stringenti regole di buona amministrazione – è stato trasformato in un Moloch capace di ingoiare l’intera costruzione europea. Nel frattempo si è assistito a una performance degna del teatro dell’assurdo, in cui ciascun protagonista recitava, a uso e consumo del proprio elettorato, la parte del virtuoso o del pragmatico, del rigoroso o del flessibile, del custode delle regole o dell’innovatore… Pensando al mondo globalizzato che avanza e alla ferocia della competizione che ne determinerà le gerarchie, non resta che dire: povera Europa!
Il Dossier di questo numero estivo è dedicato ai Balcani dopo la cattura di Ratko Mladic. Ma la vicenda del “boia di Srebrenica” è stato soltanto il “chiodo giornalistico” a cui appendere un’analisi che richiedeva da tempo di essere aggiornata. Il Dossier è stato curato da Jurica Pavicic, Raffaella Patimo, Cecilia Ferrara, Marjola Rukaj, Marina Gersony e Matteo Tacconi. Il servizio di copertina è invece dedicato a uno dei temi più dolorosi della nostra epoca: quello dei bambini soldato. L’articolo di Claudia Astarita è sul Myanmar, ma il problema riguarda evidentemente molte altre parti del mondo, dall’Africa al Sudamerica. Ricco e abbondante, stante la stagione, lo spazio dei reportage. Segnaliamo in particolare quelli di Emanuele Confortin e Francesca Donini sui traffici di droga e armi nell’Estremo Oriente; di Amedeo Ricucci sulla Libia; di Lijia Zhang sulla Cina e di Danilo Elia sull’Estremo Nord. Per la cultura, infine, merita una menzione il bell’articolo di Massimo Libardi sulla Vienna di Sigmund Freud.
Gli europei e gli americani provano piacere e soddisfazione quando gli eventi del “terzo mondo” sembrano confermare la loro superiorità politica e morale. Non appena i giovani sono scesi nelle piazze dell’Africa del Nord, dello Yemen e del Bahrein per protestare contro i loro governi, l’Occidente ha salutato l’avvento nel mondo arabo della “sua” democrazia.
NELL’OMBRA DI MAO – Anche Mao Tse Tung aveva un ghostwriter. Voci di questo tipo circolano sempre di più in Cina. Il Grande Timoniere non avrebbe scritto da solo il Libretto Rosso, ovvero la bibbia della società marxista-leninista, materialista e atea da lui voluta.
I palazzi ottocenteschi della Volodymyrska come quello, in tipico stile russo, al numero 43, in cui nacque il famoso giornalista Alexander Vertinsky, o quello al civico 40/2 decorato con torri barocche, sede a partire dal 1907 di una scuola privata dove insegnò Pyotr Korolyov, padre di Serghey, l’ingegnere spaziale della navicella Soyuz, sono in grado di restituirci a livello visuale l’atmosfera della Kiev ginnasiale in cui si muove l’adolescente Michail Afanasevich Bulgakov.
AUDIENCE DIGITALE – In Europa crescono gli spettatori tv.Ma solo dei nuovi canali digitali. La televisione tradizionale invece resta (più o meno) spenta.