17 Giugno 2017
Un piccolo garage. Gli attrezzi del lavoro poggiati su un bancone, insieme a resti di proiettili d’artiglieria e di mortaio, sparati nella guerra che ormai da tre anni vede contrapposte le truppe di Kiev alle milizie filorusse del Donbass. Siamo nella periferia di Donetsk, città dell’omonima e autoproclamata Repubblica Popolare. Mentre incontriamo Viktor Petrovich, i bombardamenti si sentono in lontananza. È un fabbro. Ma particolare. Con le armi che hanno portato morte e distruzione, infatti, crea opere d’arte, con la speranza di un futuro migliore e il sogno di allestire una mostra in giro per l’Europa. Italia compresa.
@fabio_polese
Fabio Polese