La prima mostra interamente dedicata ai Rolling Stones ha inaugurato il 6 aprile di quest’anno e per due mesi ha fatto scintille nella capitale inglese, primo palcoscenico per uno spettacolo lungo quattro anni, un tour che toccherà altre undici città nel mondo. Il titolo Exhibition – semplice ed efficace – ha accompagnato la gestazione di un percorso di celebrazione meditato a lungo in ogni dettaglio, dal singolo oggetto di scena al materiale inedito dei backstage, dalla corrispondenza agli strumenti musicali, fino alle tecnologie all’avanguardia, che hanno fatto e fanno di ogni esibizione un’apparizione. Un percorso che ha richiesto tre anni di lavoro per raccontare non solo la storia dei membri della band, ma anche l’evoluzione del rock’n’roll e soprattutto del senso di spettacolo e del gusto per l’esibizione.
La Saatchi Gallery di Chelsea è la galleria londinese d’arte contemporanea che ha avuto l’onore di inaugurare questa mostra. Fu aperta da Charles Saatchi nel 1985 con l’intento di mostrare al pubblico la propria collezione, ma nel corso degli anni ha conosciuto fasi e motivazioni molto diverse, a cominciare con la spiccata preferenza nei confronti di artisti americani e del minimalismo. A seguire, sostenne gli inizi di Damien Hirst e dei Giovani Artisti Britannici, per arrivare a consolidarsi con un programma espositivo che premia i giovani – e sconosciuti – talenti dell’arte contemporanea. Exhibition è stata allestita su due piani – ovvero quasi la totalità degli spazi espositivi – e propone un percorso cronologico attraverso quasi 6 decenni di vita in musica, dagli esordi improvvisati nell’appartamento condiviso (ricostruito) passando per i primi successi e l’imposizione di uno stile unico, che toccherà altri ambienti e creerà sinergie nel campo della moda, dell’arte, del cinema.
La famosa bocca ed il viso di Jagger sono infatti stati immortalati da Andy Warhol, così come il fotografo e regista Robert Frank negli anni Settanta ha prodotto una riflessione per immagini che racconta del carisma e della forza del gruppo, i motori che li hanno portati ad ottenere un incredibile successo, duraturo nel tempo. Successo confermato dall’analisi di Martin Scorsese che, nel 2008, ha realizzato Shine a light, documentario in cui – partendo dalle riprese del concerto al Beacon Theater di New York del 2006 – è arrivato ad illustrare l’incredibile peso dei Rolling Stones nella vita di ciascuno di noi.
Exhibition si rivolge anche direttamente agli spettatori, invitati a godere di una simulazione virtuale che li porta direttamente sul palco e dietro le quinte con gli Stones, tra i loro strumenti musicali e l’amaca, in un’esperienza immersiva emozionante grazie alle suggestive proiezioni 3D di un live-show del gruppo.
Una mostra che vanta oltre cinquecento pezzi in esposizione, scelti per celebrare un gruppo che è già leggenda, un atteggiamento che ha fatto la storia della musica e del XXI secolo, uno spirito che affascina intere generazioni.
Perché, come dice Jagger “Si, beh, a mio modo ho cambiato il mondo, e l’ho fatto con la musica”.
Exhibitionism
6 aprile – 4 settembre 2016
Saatchi gallery, Londra
http://www.stonesexhibitionism.com/
La prima mostra interamente dedicata ai Rolling Stones ha inaugurato il 6 aprile di quest’anno e per due mesi ha fatto scintille nella capitale inglese, primo palcoscenico per uno spettacolo lungo quattro anni, un tour che toccherà altre undici città nel mondo. Il titolo Exhibition – semplice ed efficace – ha accompagnato la gestazione di un percorso di celebrazione meditato a lungo in ogni dettaglio, dal singolo oggetto di scena al materiale inedito dei backstage, dalla corrispondenza agli strumenti musicali, fino alle tecnologie all’avanguardia, che hanno fatto e fanno di ogni esibizione un’apparizione. Un percorso che ha richiesto tre anni di lavoro per raccontare non solo la storia dei membri della band, ma anche l’evoluzione del rock’n’roll e soprattutto del senso di spettacolo e del gusto per l’esibizione.