La guerra in Georgia ha esacerbato il malcontento nel Caucaso settentrionale e riportato alla luce problemi endemici relativi allo status di potenza coloniale della Russia. Il crollo dei prezzi del petrolio e del gas ha messo fine al mito della ripresa russa o del “miracolo di Putin” che aveva permesso alla Russia di finanziare il secondo conflitto ceceno. Malgrado i tentativi di imbavagliare la stampa con l’assassinio di giornalisti, operatori dei diritti umani e avvocati, le veementi critiche al tandem Medvedev-Putin sono all’ordine del giorno.
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