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Calano i consumi, cresce lo scontento: la Cina inizia a scricchiolare


La crescita è ancora robusta, ma tutti i numeri confermano un rallentamento. I dazi Usa spingono diverse aziende a delocalizzare. E alle inquietudini dei lavoratori il potere risponde con la repressione. I cinesi sfiduciati stringono la cinghia alimentando una spirale pericolosa

Clienti all'uscita di un supermercato a Pechino, in Cina, 4 febbraio 2018. REUTERS / Jason Lee

La crescita è ancora robusta, ma tutti i numeri confermano un rallentamento. I dazi Usa spingono diverse aziende a delocalizzare. E alle inquietudini dei lavoratori il potere risponde con la repressione. I cinesi sfiduciati stringono la cinghia alimentando una spirale pericolosa

Nella Cina che cresce al 6,5% cominciano a serpeggiare malumori. Calano i consumi, perché aumentano i prezzi, e cresce l’insoddisfazione presso la classe media. E molte aziende, perfino cinesi, iniziano a delocalizzare per non incorrere nella politica dei dazi di Donald Trump.

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