Alcuni giorni fa a Taiwan era scoppiata una polemica a seguito di una revisione dei libri scolastici. Tra le riforme, c’era anche quella di chiamare «Cina continentale» anziché «Cina» l’acerrimo nemico di Pechino. Alcuni hanno protestato, perché la nuova terminologia indicherebbe una prossimità territoriale, mentre i taiwanesi si sentono profondamente distanti dai cinesi. E alcuni giorno dopo, sono cominciati i colloqui storici, di più alto livello dal 1949, tra Taipei e Pechino.
Tornando alle questioni relative ai nomi: nei giorni della riforma ci sono state alcune proteste a Taiwan. «Chiamare la Cina “Cina continentale” implica che Taiwan e la Cina sono ad un certo livello parte di una stessa entità. La revisione sta cercando di sottolineare il legame tra Taiwan e la Cina», ha detto al Wall Street Journal il manifestante Ben Chiang, 28 anni, un candidato al dottorato in letteratura alla National Taiwan University. «Se il governo può cambiare cose come questa, ho paura che poi rivedrà la nostra storia». Il ministero dell’istruzione – proseguiva il quotidiano economico – ha detto in una dichiarazione del 27 gennaio che la revisione sarebbe «un adeguamento delle dicitura basata sulla Costituzione ed i regolamenti che disciplinano le relazioni attraverso lo stretto di Taiwan. I cambiamenti sono in linea con le esigenze pratiche delle prospettive giuridiche e sociali».

(Nella foto l’inviato taiwanese Wang Yu-chi) Quanto sospettava il manifestante, sembrerebbe corrispondere alla realtà. Da oggi infatti, fino al 14 febbraio, dopo 65 anni dalla guerra civile che separò la Repubblica Popolare cinese da Taiwan, sono cominciati i colloqui di più alto livello tra i politici dei due paesi. Si tratta di una serie di incontri che costituiscono un’occasione definita «simbolica ma storica», che segna il primo contatto ufficiale tra i due paesi.
L’incontro è a Nanchino ed è nato dopo innumerevoli sforzi diplomatici, che hanno da sempre puntato sulla normalizzazione delle relazioni. Un percorso iniziato già durante la scorsa leadership cinese, quella diretta da Hu Jintao.
Ci sono alcune considerazioni importanti al riguardo: Taiwan non può presumere dal cercare di stabilire rapporti commerciali stabili, risultato di una distensione politica, con il principale motore dell’economia asiatica. Da parte cinese si tratta invece del tentativo di attirare a sé economicamente, e in parte politicamente, quello che è visto come uno dei principali alleati degli Stati Uniti nell’area
Alcuni giorni fa a Taiwan era scoppiata una polemica a seguito di una revisione dei libri scolastici. Tra le riforme, c’era anche quella di chiamare «Cina continentale» anziché «Cina» l’acerrimo nemico di Pechino. Alcuni hanno protestato, perché la nuova terminologia indicherebbe una prossimità territoriale, mentre i taiwanesi si sentono profondamente distanti dai cinesi. E alcuni giorno dopo, sono cominciati i colloqui storici, di più alto livello dal 1949, tra Taipei e Pechino.