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Yan, Xian e i nuovi narcos cinesi che conquistano i mercati d’America


Il boom degli oppioidi sintetici ha creato un nuovo profilo di narcotrafficante, senza legami con le gang criminali. Buona parte del fentanyl che invade il mercato nordamericano arriva dall’Asia, sfruttando gli scarsi controlli in Cina e le falle del servizio postale Usa. E Trump incolpa Pechino

Cassette postali dell’Usps presso un ufficio postale a Encinitas, California, Stati Uniti. REUTERS / Mike Blake

Il boom degli oppioidi sintetici ha creato un nuovo profilo di narcotrafficante, senza legami con le gang criminali. Buona parte del fentanyl che invade il mercato nordamericano arriva dall’Asia, sfruttando gli scarsi controlli in Cina e le falle del servizio postale Usa. E Trump incolpa Pechino

Yan Xiaobing non ha niente dello stereotipo del signore della droga: niente abiti pacchiani, macchine di lusso o pistole placcate d’oro. Bloomberg, che l’ha incontrato e gli ha dedicato un articolo, scrive che sembra un normalissimo impiegato d’ufficio. E invece Yan, quarantuno anni e nazionalità cinese, è stato accusato dagli Stati Uniti di essere un narcotrafficante internazionale.

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