Nel mezzo delle tensioni nel Pacifico, i due Paesi ratificano l’aggiornamento al trattato di libero scambio nato nel 2008: dall’e-commerce alle gare d’appalto, ora si apre a nuovi settori
Allo scontro di natura geopolitica sulla gestione dell’area del Pacifico viaggia, in parallelo, la realpolitik dell’economia, che nel caso di Cina e Nuova Zelanda sembra procedere indisturbata. A riprova di ciò, arriva la ratifica dell’aggiornamento al trattato di libero scambio, nato nel 2008, tra Pechino e Wellington, che vedrà rafforzarsi la presenza dei due Stati nei rispettivi Paesi. L’obiettivo — come si legge nel comunicato del Ministero del Commercio cinese — è quello di “promuovere congiuntamente lo sviluppo economico e le relazioni commerciali a un livello più alto”.
Operativo dal prossimo mese di aprile, l’aggiornamento andrà a coprire una serie di settori finora esclusi dal precedente accordo, come l’e-commerce, le gare d’appalto, la protezione ambientale. La Cina è il più importante trading partner della Nuova Zelanda e gli scambi commerciali bilaterali hanno toccato la cifra di circa 32 miliardi di dollari neozelandesi, triplicata dagli oltre 9 miliardi di quando il free trade agreement venne siglato.
Per il Ministero degli Esteri e del Commercio neozelandese, l’aggiornamento al trattato migliora i servizi per gli esportatori nazionali verso la Cina, visto che la Repubblica popolare ha aperto sempre più la sua economia all’ingresso di nuovi attori esteri. “Abbiamo voluto che l’upgrade riflettesse gli impegni e andasse oltre, creando nuove opportunità per servizi e fornitori neozelandesi nel mercato cinese”.
La Nuova Zelanda, non nuova a un approccio costruttivo verso la Cina, diversamente dai vicini australiani, che hanno assunto una posizione più netta sulle politiche da intraprendere nei confronti di Pechino, sottolinea che grazie all’aggiornamento del free trade agreement sarà possibile stabilire nuovi canali per il dialogo e per la cooperazione politica, “importante per entrambe le parti, ora e in futuro”.
Nel mezzo delle tensioni nel Pacifico, i due Paesi ratificano l’aggiornamento al trattato di libero scambio nato nel 2008: dall’e-commerce alle gare d’appalto, ora si apre a nuovi settori
Allo scontro di natura geopolitica sulla gestione dell’area del Pacifico viaggia, in parallelo, la realpolitik dell’economia, che nel caso di Cina e Nuova Zelanda sembra procedere indisturbata. A riprova di ciò, arriva la ratifica dell’aggiornamento al trattato di libero scambio, nato nel 2008, tra Pechino e Wellington, che vedrà rafforzarsi la presenza dei due Stati nei rispettivi Paesi. L’obiettivo — come si legge nel comunicato del Ministero del Commercio cinese — è quello di “promuovere congiuntamente lo sviluppo economico e le relazioni commerciali a un livello più alto”.