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La Cina ha presentato un piano di pace per fermare la guerra in Ucraina


Kiev lo commenta tiepidamente, mentre Stati Uniti e Unione Europea lo criticano apertamente. Tra i 12 punti del piano cinese: sì al rispetto della sovranità, no alle armi nucleari, fine delle sanzioni e ripresa del dialogo

Matteo Meloni Matteo Meloni
Giornalista, è membro del comitato editoriale di eastwest. Si occupa di geopolitica di Medio Oriente e Nord Africa, Stati Uniti, rapporti tra Paesi Nato, di organizzazioni internazionali. Già Addetto Stampa al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha lavorato come Digital Communication Adviser alla Rappresentanza Italiana presso le Nazioni Unite a New York.

Kiev lo commenta tiepidamente, mentre Stati Uniti e Unione Europea lo criticano apertamente. Tra i 12 punti del piano cinese: sì al rispetto della sovranità, no alle armi nucleari, fine delle sanzioni e ripresa del dialogo

Ad un anno e un giorno dall’inizio dell’invasione della Russia in Ucraina gli addetti ai lavori si interrogano ancora sul ruolo interlocutorio della Cina, accusata, da una parte, di non aver stigmatizzato a sufficienza l’intervento militare della Federazione e, dall’altra, persino di agevolare quella ribattezzata da Mosca “operazione militare” con armi e aiuti economici. Ma la formulazione di un piano della pace in 12 punti pubblicato nelle scorse ore dal Ministero degli Esteri di Pechino, che segue il tour europeo di Wang Yi conclusosi con una tappa nella capitale russa, racconta semmai l’importanza strategica che la Repubblica Popolare detiene, insieme agli Stati Uniti, per la fine del conflitto.

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