Cipro: continuano le esplorazioni oil&gas della Turchia
Nonostante la sospensione voluta dall’Unione Europea, Ankara prosegue nel suo progetto al largo di Cipro

Nonostante la sospensione voluta dall’Unione Europea, Ankara prosegue nel suo progetto al largo di Cipro
Il taglio dell’assistenza finanziaria europea, il congelamento dei rapporti diplomatici e le preoccupazioni statunitensi ed egiziane non sono bastate alla Turchia per fermare le esplorazioni nel Mediterraneo orientale al largo di Cipro, dove il Governo internazionalmente riconosciuto appartenente all’Ue e quello filo-turco vivono l’ennesimo momento di tensione nella storia recente dell’isola.
Il Ministro dell’Energia Fatih Donmez ha comunicato che due navi continuano a lavorare nel Mediterraneo orientale, perforando alla ricerca di gas e petrolio e scortate dalla fregata della marina turca TCG Gemlik. Donmez ha detto che le perforazioni avvengono in una parte di mare in concessione alla Turchia chiamata Finike-1. Al termine del mese di agosto, un’altra nave — la Oruc Reis — raggiungerà l’area per esplorazioni sismiche.
Per il Ministro del Governo di Recep Tayyip Erdoğan “le risorse naturali sono un fattore importante che può contribuire alla pace e alla prosperità dell’isola, non un elemento di conflitto. Voglio far sapere che noi, in quanto Repubblica di Turchia, siamo pronti a contribuire ai negoziati se ce ne fosse bisogno”, ha detto Donmez. Ciononostante, per il Ministro dell’Energia “non è accettabile nessun passo unilaterale dei greco-ciprioti, che si vedono come gli unici padroni dell’isola”. Per Erdoğan è in corso un sabotaggio verso il quale la Turchia non può rimanere indifferente.
I media turchi enfatizzano le parole del Primo Ministro turco-cipriota Ersin Tatar, secondo il quale “sono da difendere i diritti della popolazione, uguali a quelli dei greco-ciprioti”. Il Presidente della Repubblica riconosciuta dalla sola Turchia, Mustafa Akinci, incontrerà venerdì la sua controparte greco-cipriota Nicos Anastasiades, nella speranza che l’impasse che dura ormai da due anni possa essere superata.
Gli Stati Uniti, che lo scorso mese espressero profonde preoccupazioni per i tentativi di trivellazione della Turchia, tramite l’Assistente del Segretario di Stato alle Risorse Energetiche, Francis Fannon, fanno sapere che il loro supporto è finalizzato alla costruzione di una regione stabile e pacifica, e scoraggiano le azioni provocatorie da parte di qualunque attore.
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