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Come la Russia usa l’Interpol per colpire l’opposizione


Le autorità russe stanno affinando sempre di più le tecniche per servirsi da un lato degli strumenti di collaborazione internazionale, e dall’altro sfruttando le loro stesse vulnerabilità per non rispettare gli obblighi che ne derivano. Ecco il caso dell’Interpol.

Photo: Reuters

Le autorità russe stanno affinando sempre di più le tecniche per servirsi da un lato degli strumenti di collaborazione internazionale, e dall’altro sfruttando le loro stesse vulnerabilità per non rispettare gli obblighi che ne derivano. Ecco il caso dell’Interpol.


 Alexandrina Markvo è una giovane gallerista. Prima di cercare asilo politico in Inghilterra, organizzava vernissage ed eventi culturali per l’élite moscovita. Quel genere di incontri dove i camerieri girano con vassoi pieni di tartine di caviale mentre gli invitati parlano dell’ultima asta di Christie’s. Alexandrina potrebbe presto comparire nella lista dei ricercati dell’Interpol, su richiesta della polizia russa, con l’accusa di appropriazione di fondi pubblici. C’è un dettaglio: Alexandrina è la moglie di Vladimir Ashurkov, lo spin doctor del leader dell’opposizione, Alexey Navalny, e lui stesso dissidente in molto in vista. “Vogliono punire me per il mio supporto a Navalny”, ha detto Ashurkov. “E vogliono farlo in un modo che scoraggi anche altri dal fare lo stesso. Per questo non stanno colpendo me direttamente, ma Alexandrina”.

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