È la più grande ondata di suicidi nella storia dell’umanità: circa uno ogni mezz’ora. Accade in India, dove, tra il ’95 e il 2010, più di 250mila agricoltori si sono tolti la vita. Ingerendo, nella maggior parte dei casi, pesticidi utilizzati per coltivare i campi.
È come un’epidemia, spaventosa, insensata. Eppure nascosta. Gli ultimi dati circolati a livello internazionale sono stati diffusi nel 2011, in un rapporto redatto da Vandana Shiva, scienziata e attivista per la difesa della biodiversità. Le cause sono molteplici e controverse. Nonostante il grandioso
boom dell’industria tecnologica, l’India resta ancora oggi un paese a vocazione agraria.
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