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La siccità accende la guerra dei fiumi tra Afghanistan, Iran e Pakistan


Una grave siccità mette in ginocchio l’agricoltura afghana. Così il governo progetta nuove dighe per sfruttare le acque dell’Helmand, contese però dall’Iran, a sua volta piegato dalla crisi idrica. E con l’appoggio di Delhi sfida anche il Pakistan per il controllo del fiume Kabul

Un soldato dell'esercito nazionale afghano guada il fiume Helmand. Shamil Zhumatov/REUTERS

Una grave siccità mette in ginocchio l’agricoltura afghana. Così il governo progetta nuove dighe per sfruttare le acque dell’Helmand, contese però dall’Iran, a sua volta piegato dalla crisi idrica. E con l’appoggio di Delhi sfida anche il Pakistan per il controllo del fiume Kabul

Per la prima volta da mezzo secolo, vaste zone agricole dell’Afghanistan sono rimaste improduttive. Colpa della grave siccità iniziata nei primi mesi del 2018, colpendo 20 delle 34 province del Paese e mettendo in ginocchio almeno 20 milioni di agricoltori afgani. La scarsità di precipitazioni e la conseguente ridotta portata dei fiumi sono all’origine del problema, aggravato dall’assenza di sistemi di gestione e redistribuzione delle acque. Il risultato è stato un calo del 45% nella produzione agricola, principale voce del Pil nazionale.

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