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L’eterna diatriba tra Oriente e Occidente in mostra al KUB di Bregenz


A vederle in azione queste marionette, l’associazione immediata è con l’ ‘Opera dei pupi’ e non appena compresa la trama anche con “La Gerusalemme liberata”. Con una sostanziale differenza, però. Come  nel caso dell’opera di Torquato Tasso l’evento video ed esposizione in corso al KUB, il Kunsthaus di Bregenz, il soggetto sono le crociate. Solo che, quelle messe in scena dall’egiziano Wael Shawky nella sua trilogia “Cabaret Crusades” prendono spunto dal libro dello scrittore franco libanese Amin Maalouf e dunque, come spiega il titolo: “La guerra santa dei barbari: le crociate viste dagli arabi” dalla prospettiva opposta.

A vederle in azione queste marionette, l’associazione immediata è con l’ ‘Opera dei pupi’ e non appena compresa la trama anche con “La Gerusalemme liberata”. Con una sostanziale differenza, però. Come  nel caso dell’opera di Torquato Tasso l’evento video ed esposizione in corso al KUB, il Kunsthaus di Bregenz, il soggetto sono le crociate. Solo che, quelle messe in scena dall’egiziano Wael Shawky nella sua trilogia “Cabaret Crusades” prendono spunto dal libro dello scrittore franco libanese Amin Maalouf e dunque, come spiega il titolo: “La guerra santa dei barbari: le crociate viste dagli arabi” dalla prospettiva opposta.

In tempi di Internet, di social media, che battono per velocità qualsiasi agenzia stampa, può sembrare anacronistica, soprattutto in un museo votato all’espressione artistica contemporanea, la trattazione di un tema simile, per giunta avvalendosi di una forma/espressione teatrale che affonda le radici nei primi dell’Ottocento.

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