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Ora i curdi di Siria devono chiedere aiuto ad Assad


Dopo aver rifiutato di cedere Afrin al regime di Damasco, ora i curdi gli chiedono di proteggerne i confini dall'attacco turco. Finita la guerra all’Isis, il loro peso negoziale di fronte a Russia e Usa è crollato. E il timore è che Ankara possa sfondare anche a est dell’Eufrate

Combattenti delle forze di autodifesa curde durante un raduno ad Hasaka, nel nord-est della Siria, il 23 gennaio 2018. REUTERS / Rodi Said

Dopo aver rifiutato di cedere Afrin al regime di Damasco, ora i curdi gli chiedono di proteggerne i confini dall’attacco turco. Finita la guerra all’Isis, il loro peso negoziale di fronte a Russia e Usa è crollato. E il timore è che Ankara possa sfondare anche a est dell’Eufrate

 «I russi ci hanno assicurato che saremmo stati al sicuro e lontani dagli attacchi turchi se avessimo lasciato Afrin al regime siriano. Ma ci siamo rifiutati e i turchi ci hanno attaccato. Noi però non molliamo e difenderemo la nostra città». Solo qualche giorno fa Aldar Khalil, membro del movimento per la società democratica Tev-Dem, organizzazione composta da sei partiti politici e istituzioni della società civile, ha espresso la ferma volontà dei curdi di non cedere Afrin nelle mani di Damasco. La proposta, avanzata da Mosca alla vigilia dell’attacco turco, aveva lo scopo di assecondare l’offensiva di Damasco su Idlib e bloccare l’avanzata dei ribelli filo-turchi su Afrin nella zona di Azaz, Jarablos e Al-Bab.

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