Questa storia si svolge tra Buenos Aires e Parigi. Non è infatti un caso se il progetto musicale di cui parliamo prende il nome da una piazza della capitale argentina, che però è…Plaza Francia. Dietro a questa insegna troviamo due musicisti che con l’Argentina e il tango hanno già avuto molto a che fare.

Eduardo Makaroff, argentino, Christoph H. Müller, svizzero. Due terzi dei Gotan Project, gruppo, sempre con base a Parigi, che può vantare il merito di aver ridato il tango una certa popolarità internazionale, mainstream.
Obiettivo raggiunto grazie a una profonda competenza e una genuina passione per questa espressione musicale popolare, che viene dimostrata anche nel lavoro di Plaza Francia, intitolato “A New Tango Songbook“. Il desiderio di Makaroff e Müller di far vivere ed evolvere il tango ha fatto dunque nascere una nuova serie di canzoni, scritte tutte dai due, con la collaborazione dell’arrangiatore Gustavo Beytelmann, franco-argentino pure lui, nonché vecchia conoscenza dei Gotan Project. A scrivere i testi ci ha pensato ancora Eduardo, insieme al fratello Sergio Makaroff.
Con questa manciata di nuovi pezzi, pronti per essere registrati, Makaroff e Müller avevano il consueto problema di trovare degli interpreti per le loro canzoni. E in questo caso l’ambizione era di avere solo voci femminili. Il primo approccio con Catherine Ringer arriva grazie alla stima che i due hanno sempre avuto per la cantante francese, che accetta di cantare due delle dodici composizioni per il disco. Ma la sua interpretazione colpisce così tanto gli autori da spingerli a domandarle di essere l’unica voce del disco: Catherine non aspettava altro, anche per rilanciare e reinventare la propria carriera, e dice sì con entusiasmo.
Catherine Ringer in Italia non è forse molto conosciuta: è stata la cantante dei Les Rita Mitsouko, inconico duo del rock francese, il cui percorso artistico è terminato nel 2008, dopo la morte del compagno di Catherine, nella vita e nella musica, Fred Chichin. Il primo successo della coppia, “Marcia Baila”, aveva casualmente a che fare proprio con l’Argentina, essendo un tributo alla coreografa Marcia Moretto, con cui la Ringer aveva lavorato in gioventù.
Nonostante questa e altre esperienze con artisti spagnoli e argentini (tra cui il pianista Carlos D’Alessio e il drammaturgo Armando Llamas), Catherine Ringer non parla bene lo spagnolo, ma questa era una delle caratteristiche che Makaroff e Müller volevano per le voci di Plaza Francia: che non fossero in alcun modo legate al tango e che non avessero molta esperienza con la lingua spagnola. Questo perché, come raccontano gli stessi compositori, desideravano liberarsi da certi clichés, da un certo lato melodrammatico, che caratterizza molti interpreti del tango tradizionale.
Ma non per questo Catherine Ringer non ha dovuto studiare, per diventare la voce di Plaza Francia, anzi. Lei stessa dice di aver dovuto lavorare molto per questo disco, studiando con i suoi due compagni di strada il ritmo, la cadenza, l’accento. Elementi fondamentali per la credibilità di un disco di tango. Il risultato è davvero straordinario, soltanto un orecchio madrelingua potrebbe cogliere qualche sfumatura che denunci le origini francesi della cantante di questo album.
I Gotan Project, termine di paragone inevitabile per questo nuovo progetto, sono piuttosto distanti. L’anima elettronica e morbidamente dance del passato lascia spazio a una declinazione assolutamente pop del “tango canciòn”, il tango canzone sviluppato principalmente da Carlos Gardel a partire dagli anni ’20.
Certamente sonorità e influenze non possono che essere le medesime, e i più attenti ricorderanno che “Tango Canciòn” era anche il titolo di un pezzo di “Lunatico”, dei Gotan Project. Ma “A New Tango Songbook” è a suo modo un disco più tradizionale, oltre che più d’ascolto e meno da party, e forse anche più semplice, immediato. Ma non per questo meno interessante e affascinante.
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Questa storia si svolge tra Buenos Aires e Parigi. Non è infatti un caso se il progetto musicale di cui parliamo prende il nome da una piazza della capitale argentina, che però è…Plaza Francia. Dietro a questa insegna troviamo due musicisti che con l’Argentina e il tango hanno già avuto molto a che fare.