Dopo le feste natalizie e con l’inizio dell’anno nuovo, alla guida dell’Europa arriva la Lettonia. Da poco concluso il semestre di presidenza italiana, tocca ora al piccolo paese, entrato a far parte dell’Ue nel 2004, circa 2 milioni di abitanti, a dover prendere il timone del nostro continente per la prima volta nella sua storia.

Il rilancio della competitività europea, gli investimenti, le politiche di vicinato, l’agenda digitale, il ruolo dell’Ue a livello internazionale : queste le principali priorità in agenda nei prossimi sei mesi per la Lettonia. Ci si concentrerà anche sull’unione energetica e il cambiamento climatico. Il compito però non sarà facile, in un contesto politico che presenta importanti appuntamenti elettorali: in Grecia a fine gennaio e in Inghilterra a maggio. Intanto gli euroscettici sembrano guadagnare sempre più terreno e lo scenario della situazione in Ucraina appare ancora poco chiaro.
Piano di investimenti, Agenda Digitale, Lavoro
Sotto la guida della Lettonia stati membri e Parlamento Europeo dovranno, entro giugno, concludere il piano di investimenti di 315 miliardi di euro che dovrebbe, così, essere avviato dal prossimo luglio. Ci si avvia verso un mercato digitale unico in Europa: la Commissione presenterà la proposta di un nuovo pacchetto per le telecomunicazioni con acquisti digitali, modernizzazione dei diritti d’autore e sicurezza cibernetica, protezione dati. I leader europei vogliono stringere i tempi sul piano telecomunicazioni entro il 2015, ma di fatto per ora il Consiglio deve ancora adottare una posizione sugli emendamenti, toccherà quindi al paese baltico guidare questa fase. Cooperazione nella lotta al lavoro nero: la proposta di una piattaforma Ue dovrebbe essere approvata a fine febbraio dalla commissione parlamentare competente. All’ordine del giorno della Lettonia una regolamentazione del sistema Eures, network europeo di servizi per l’impiego. Lo scopo è di facilitare la mobilità dei lavoratori all’interno dell’Europa.
TTIP e Partenariato Orientale
Numerosi dossier rimangono anche nel semestre lettone, a dicembre se ne contavano circa 30. Tra i più importanti il tanto discusso accordo di Partenariato Transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP). Il Ministro degli esteri lettone Edagars Rinkēvičs ha espresso l’impegno nei prossimi mesi di inserire accanto ai negoziati per gli accordi commerciali anche una cooperazione energetica tra Europa e Stati Uniti. Gli USA dovrebbero in tal modo supplire alle necessità energetiche europee così da rendere l’energia UE indipendente e con una diversificazione di fonti di supplenza energetica. Nei rapporti con gli USA si punterà anche una cooperazione sulla sicurezza cibernetica. Mentre dovrebbe concludersi nel 2015 anche il meno noto accordo commerciale tra l’Ue e il Giappone, per il quale l’appena rieletto premier giapponese, Shinzo Abe, preme per tempi brevi.
Tempo di bilanci, a fine giugno, sulla sicurezza comune: i leader europei valuteranno i progressi in campo di sicurezza marittima, cooperazione europea sulla difesa cibernetica e missioni internazionali.
La Lettonia ospiterà un summit con i sei paesi membri del partenariato orientale il 21 e il 22 maggio e l’Ue intende sviluppare delle “roadmaps” per creare più strette relazioni con la Georgia, la Moldavia e l’Ucraina. Recentemente il ministro per gli Affari esteri lettone, Edgars Rinkēvičs, sulla strategia politica Ue nei confronti della Russia, ha chiarito che la politica per il semestre non sarà né anti Russia , né pro Russia, ma che sarà decisa insieme agli altri stati membri.
Politica Energetica, cambiamento climatico
Si prevedono ulteriori passi in avanti verso una vera e propria unione energetica e l’implementazione di una strategia di sicurezza energetica. La Lettonia guiderà le decisioni del Consiglio riguardanti il cambiamento climatico in vista della Conferenza con le Nazioni Unite che si terrà a Parigi nel 2015. Negoziazioni sulla transizione ai biocarburanti saranno intraprese nel semestre lettone.
Dopo le feste natalizie e con l’inizio dell’anno nuovo, alla guida dell’Europa arriva la Lettonia. Da poco concluso il semestre di presidenza italiana, tocca ora al piccolo paese, entrato a far parte dell’Ue nel 2004, circa 2 milioni di abitanti, a dover prendere il timone del nostro continente per la prima volta nella sua storia.