
Il kvas contro la Coca cola, i cartoni animati russi contro quelli stranieri, e così via. In un momento in cui tutto sembra dividere la Russia dal resto del mondo, nemmeno Babbo natale poteva restarne fuori. Al paffuto Santa Claus, la tradizione russa risponde con Ded Moroz. E per il nostro la battaglia è davvero dura. Un post semiserio sul confronto in atto tra Russia e Occidente.
Durante la conferenza stampa di fine anno, un giornalista ha chiesto a Putin perché il kvas non è sugli scaffali dei supermercati accanto alle altre bevande gassate. La domanda, posta oggi, non è così balzana come può sembrare. La bevanda di grano fermentato, popolare soprattutto d’estate, è una delle icone della tradizione sovietica che erano state snobbate dopo la caduta dell’Urss e a cui si preferivano i prodotti americani. Come i film, i cartoni animati, il cibo di strada, eccetera.
Ora che i russi sentono sempre di più su di loro la pressione occidentale – percepita ormai come aperta ostilità – tutto ciò che aiuta ad alimentare l’eccezionalismo russo fa bene alla causa. Con le feste in arrivo, il confronto non risparmia neanche Babbo natale.
Nonno gelo
Ded Moroz o, tradotto, Nonno gelo, è perfetto. È alto, slanciato, vestito che sembra un re. Nella versione più tradizionale il suo abito è blu, bordato d’oro o d’argento. In mano ha un bastone lungo come un pastorale e il cappello sembra una corona. Niente a che fare con il rubicondo Babbo natale con la Coca cola un mano. Ded Moroz è severo, quasi ieratico, come le divinità pagane da cui discende, che governavano il vento, il cattivo tempo e il gelo. Durante l’epoca sovietica, quando i riferimenti religiosi non erano cosa buona e giusta, lui portava i regali a tutti i piccoli pionieri dalla Lituania al Turkmenistan, senza porsi problemi di fede. A scanso d’equivoci, i regali lui i pacchi non li lascia né il 25 dicembre né il 7 gennaio – data del natale ortodosso – ma la sera del 31, a fine anno.
Mentre Babbo natale arranca sulla sua slitta trainata dalle renne, che non sono proprio dei campioni di velocità, Ded Moroz vola su una troika aggrappata a tre puledri scalpitanti dalle criniere come lingue di fuoco. Nelle cartoline di qualche anno fa schizzava nello spazio al fianco di razzi e satelliti d’argento.
Snegurochka
E poi c’è lei, Snegurochka. Secondo la tradizione la giovane assistente è la nipote di Nonno Gelo, ma sono in molti a malignare che non sia così. Snegurochka ha gli occhi come il cielo e i capelli biondi incorniciati in una corona di fiocchi di neve. Non volevo dirlo, ma il nostro Babbo natale può al massimo contare sull’aiuto della Befana. Insomma, tra lui e Ded Moroz non c’è storia, davvero.
Il confronto tra i due centra in pieno la russità. È così che ai russi piace, un po’ rude e molto maschio. Buono con i più piccoli ma forte autoritario quando serve. Con una bella e giovane donna al fianco, ma mai sentimentale. Con i suoi anni e tutta l’esperienza, ma dall’aspetto giovane e robusto. E che affianco alla sua controparte americana fa gonfiare il petto dei russi di fierezza.
Viene in mente qualcun altro con queste caratteristiche?
@daniloeliatweet
Il kvas contro la Coca cola, i cartoni animati russi contro quelli stranieri, e così via. In un momento in cui tutto sembra dividere la Russia dal resto del mondo, nemmeno Babbo natale poteva restarne fuori. Al paffuto Santa Claus, la tradizione russa risponde con Ded Moroz. E per il nostro la battaglia è davvero dura. Un post semiserio sul confronto in atto tra Russia e Occidente.