Difesa: la Norvegia firma un nuovo accordo con gli Usa
L'accordo strategico prevede l'ampliamento della presenza militare Usa in Norvegia, unico Paese della Nato a confinare con la Russia sopra il circolo polare artico
L’accordo strategico prevede l’ampliamento della presenza militare Usa in Norvegia, unico Paese della Nato a confinare con la Russia sopra il circolo polare artico
La Norvegia ha annunciato venerdì di aver firmato un accordo rivisitato con gli Stati Uniti relativo alle attività militari americane sul proprio territorio. Oslo e Washington fanno entrambe parte della Nato, l’organizzazione atlantica per la difesa. La Norvegia, in particolare, ha un grande valore strategico perché è l’unico membro dell’alleanza a confinare con la Russia a nord del circolo polare artico.
Per poter entrare in vigore, l’accordo dovrà prima venire ratificato dal Parlamento norvegese. Il Governo – guidato dalla Prima Ministra Erna Solberg – ha spiegato che il patto permetterà agli americani di costruire delle strutture militari all’interno di tre basi aeree e di una base navale norvegesi. L’accordo inoltre, stando a Oslo, “regola e facilita la presenza, l’addestramento e le esercitazioni statunitensi in Norvegia” e sarà utile “in caso di crisi o di guerra”.
In cosa consiste l’accordo tra Norvegia e Usa
Il quotidiano Barents Observer, specializzato in questioni artiche, ha intervistato il Ministro norvegese della Difesa, Frank Bakke-Jensen, secondo cui l’accordo permetterà di “rafforzare le possibilità degli Stati Uniti e della Nato di difendere la Norvegia”.
All’aeroporto norvegese di Evenes gli americani costruiranno una nuova struttura che fungerà da supporto agli aerei da pattugliamento marittimo che volano sopra il mare di Norvegia. Il Ministro Bakke-Jensen ha detto che la crescita delle attività sottomarine della Russia al largo della costa settentrionale norvegese “richiede maggiori capacità di sorveglianza da parte nostra”.
Nel 2022 Oslo riceverà allora le prime consegne di P-8 Poseidon, degli aerei da pattugliamento marittimo – saranno cinque in tutto – costruiti dall’azienda americana Boeing. Il Barents Observer scrive però che ci sono 15 sottomarini russi in vari stadi di preparazione al cantiere navale di Sevmash, nella città di Severodvinsk. Washington e la Nato, in particolare, hanno qualche timore per i sottomarini nucleari della nuova classe Yasen, più silenziosi e dotati di missili da crociera dalla gittata maggiore.
Oslo è stata attenta a sottolineare che l’accordo sulla difesa con Washington, chiamato “Supplementary Defense Cooperation Agreement”, non apre alla presenza di armi nucleari e nemmeno all’installazione di basi permanenti americane in territorio norvegese. Al contrario, si utilizzeranno delle aree già esistenti – che saranno dotate di nuove costruzioni, come gli hangar – per delle attività militari congiunte. Oltre a Evenes, gli altri tre siti menzionati nell’accordo sono gli aeroporti di Rygge e di Sola (nel sud della Norvegia) e la base navale di Ramsund (nel nord).
I rapporti tra Norvegia e Russia e le manovre nell’Artico
Il Ministro Bakke-Jensen ha voluto inoltre precisare che l’accordo non intende far alzare le tensioni con la Russia.
Ci sono però da tempo delle manovre militari nell’Artico, considerato ormai da anni un nuovo terreno di competizione geopolitica. Ad esempio l’agenzia di stampa russa TASS ha scritto che il 7 aprile un caccia russo Mikoyan MiG-31 ha intercettato un Falcon 20 dell’aeronautica norvegese in volo sul mare di Barents. Secondo l’esperto Samuel Ramani, è un segnale di come la Nato stia “armonizzando” la deterrenza verso Mosca nei mari Baltico e Nero. Recentemente gli Stati Uniti hanno schierato per la prima volta quattro bombardieri B-1 in Norvegia, insieme all’invio di circa duecento unità alla base aerea norvegese di Orland.
Lo scorso ottobre Oslo aveva accusato Mosca di essere responsabile di un attacco informatico contro il sistema e-mail del Parlamento norvegese. Pochi mesi prima, ad agosto, la Norvegia aveva espulso un diplomatico russo sospettato di spionaggio.
L’accordo strategico prevede l’ampliamento della presenza militare Usa in Norvegia, unico Paese della Nato a confinare con la Russia sopra il circolo polare artico
La Norvegia ha annunciato venerdì di aver firmato un accordo rivisitato con gli Stati Uniti relativo alle attività militari americane sul proprio territorio. Oslo e Washington fanno entrambe parte della Nato, l’organizzazione atlantica per la difesa. La Norvegia, in particolare, ha un grande valore strategico perché è l’unico membro dell’alleanza a confinare con la Russia a nord del circolo polare artico.
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