
La sfida digitale e i nuovi modelli di business e di lavoro. Il futuro è già il presente per i giovani che oggi sanno sfruttare al massimo la rete e il suo business. Creare nuove professioni e convincere le aziende che è sempre più sul digitale che si deve puntare.
Giorgio Gioacchini, classe 1989, racconta il suo digital marketing e come è nata la sua storia.
“Ero all’ultimo anno della Laurea specialistica “Business Administration” a Tor Vergata e ho fatto un Erasmus in Germania, a Lipsia, dove ho anche svolto uno stage in una piccola società di marketing digitale. Tornato a Roma, mi sono laureato e ho pensato che la cosa che davvero volevo era creare una mia società. Da qui l’idea di Studioplace (Digital Web Agency specializzata in Digital Marketing e Web Design). Ho iniziato a lavorare da solo nella mia stanza, piano piano. Proponevo la realizzazione di siti e digital marketing per piccoli clienti”.
Ora però siete un team
Sì, attualmente siamo un team di 10 persone. Inizialmente però, gestendo sia la parte operativa (sviluppo siti web e campagne di digital marketing) sia il rapporto con i clienti, è sorta l’esigenza di avere l’aiuto di altre persone soprattutto dal punto di vista tecnico. Ho cercato su internet qualcuno che mi potesse aiutare. Ho frequentato moltissime conferenze online (webinar) e ho avuto modo di entrare in contatto con persone anche della mia età che avevano competenze specifiche. Ho pensato che fosse utile non solo per me ma anche metterle in contatto tra di loro. È nata così quindi l’idea di una sorta di community, inizialmente un gruppo Facebook con il nome di “Digital Yuppies”.
Digital Yuppies oggi è una community che conta più di 1800 iscritti selezionati. Come è stato possibile raggiungere un numero così importante?
Con il tempo sono arrivati anche gli eventi. Mi sono detto: perché ci dobbiamo conoscere solamente online e non creare invece un evento per conoscerci dal vivo? il mio obiettivo è proprio quello di rendere interessante questo mondo per i giovani intraprendenti che attraverso il digitale possono creare valore e business. Digital Yuppies prevede una parte di vero e proprio contenuto (come si posiziona un sito sul motore di ricerca, come si fa una campagna creativa digitale o come si fa a sviluppare un’App) intorno al quale si crea anche un evento di lifestyle. Abbiamo avuto la fortuna di attirare marchi come Nastro Azzurro che fin dal primo evento ci ha affiancato come sponsor.
Una sequenza di avvenimenti fortunati che ti ha portato anche a conoscere il tuo attuale socio di Studioplace Tommaso Politano
Esattamente. Ero in cerca della location per il terzo evento Digital Yuppies e Tommaso Politano mi contattò per darmi una mano. Da quel momento in poi abbiamo iniziato a lavorare insieme. Il progetto è cresciuto davvero rapidamente e molte persone, non solo giovani, che lavorano nel digitale vedono questo network come un punto di riferimento per trovare nuovi clienti e nuovi collaboratori. Oggi è una community online chiusa con accesso soltanto su invito, dove quotidianamente vengono condivisi contenuti formativi, offerte di lavoro ed eventi sul digitale. Gli eventi invece sono divisi in due parti: la prima parte è una conferenza con quattro ospiti che presentano un talk da 15 minuti ciascuno, la seconda è un aperitivo di networking molto smart con musica e birre.
È rivolto solo all’Italia?
Il focus principale per ora è su Roma e Milano. Ma abbiamo creato 15 eventi di cui uno in Germania, quindi abbiamo iniziato ad avviare un’internazionalizzazione. È un progetto italiano con un occhio sempre volto all’estero. All’interno della community ci sono persone straniere che ci permettono di avere sempre una visione internazionale per quanto riguarda i trend di design, di sviluppo o di marketing.
Che cosa è per te la sfida digitale?
Essendo noi addetti ai lavori non solo cavalchiamo “il digitale” ma lo stiamo anche creando, influenzando il mercato. Per le aziende invece è più difficile. Devono innanzitutto avvicinarsi a questo mondo, capirlo e poi utilizzare questi mezzi quotidianamente. Qualsiasi sia l’industria di riferimento c’è e ci sarà sempre più bisogno di utilizzare il digitale e portare il proprio business online.”
Digitale significa anche nuove professioni?
Assolutamente, sono nate un sacco di nuove professioni. Un tempo si rideva ma oggi un blogger o un influencer sono veri e propri mestieri. La nostra mission è proprio mettere in connessione non solo professionisti e professionisti ma anche professionisti e aziende. Faccio un esempio: all’ultimo evento di Milano sul palco c’era il Creative Director dell’agenzia pubblicitaria Dude e tra il pubblico un referente marketing di Sky. Si sono scambiati i contatti durante il networking bevendo una birra e hanno discusso di un progetto di possibile futura realizzazione.
