L’organismo di coordinamento dei servizi di intelligence perde un profondo conoscitore delle minacce internazionali, prima fra tutte il Daesh
Non deve averlo favorito il fatto di avere ricoperto l’incarico di consigliere militare a Palazzo Chigi sia del premier Matteo Renzi che di Paolo Gentiloni. Meno che mai negli uffici di Largo Santa Susanna (più recentemente di Piazza Dante) veniva particolarmente apprezzato il fatto che avesse raggiunto in tempi record il grado di generale di Corpo d’armata trovandosi ad essere gerarchicamente superiore al suo capo, il direttore del Dis, l’organismo di coordinamento del comparto intelligence, generale di brigata Gennaro Vecchione. Sta di fatto che per Carmine Masiello si prepara un classico “promoveatur ut amoveatur”. Il generale andrà infatti a ricoprire il ruolo di vice del capo di Stato maggiore dell’Esercito, Salvatore Farina. Non è chiaro chi verrà scelto come vicario al Dis per sostituire Masiello anche se tra i possibili nomi vi è quello di Roberto Baldoni, responsabile della cybersecurity.
Ma una cosa è certa. L’organismo di coordinamento dei servizi perde con Masiello un profondo conoscitore della realtà internazionale e delle minacce globali, a cominciare dalle infiltrazioni del fondamentalismo islamico di Daesh fino alla stabilizzazione del Mediterraneo. Il generale, infatti, oltre ad avere una laurea in relazioni internazionali, ha passato lunghi periodi all’estero e ha comandato il Regional Command West di Herat in Afghanistan. Un settore, quello internazionale, che aveva avuto nell’ex direttore del Dis, l’ambasciatore Gianpiero Massolo, uno dei più acuti analisti negli ultimi anni. Una particolare attenzione alla minaccia esterna che ha lasciato l’Italia fuori dalle rotte principali dei foreign fighters e da attentati di vario tipo proseguita anche con la direzione del Dis affidata ad Alessandro Pansa.
Né sembra che nelle ultime nomine decise dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per completare il balletto di nomine alle posizioni apicali dei servizi vi sia una particolare sensibilità alla “minaccia esterna”. All’Aisi (il servizio interno) vice del prefetto Mario Parente è andato Vittorio Pisani, dirigente della Polizia di Stato che sostituirà Vicenzo delle Femmine, generale della Guardia di Finanza. Al servizio esterno Aise, come numero due è andato il generale dei carabinieri Angelo Agovino, già comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma che prende il posto dell’ex vicedirettore Luciano Carta ora direttore Aise.
@pelosigerardo
L’organismo di coordinamento dei servizi di intelligence perde un profondo conoscitore delle minacce internazionali, prima fra tutte il Daesh