“Com’è l’atmosfera in Inghilterra dopo Jo Cox? “
E’ la domanda che amici e conoscenti mi hanno rivolto più spesso in questi giorni ed è, d’altra parte, un quesito più che pertinente; per quanto una parte tristemente consistente della stampa si stia impegnando a descrivere questa morte come la drammatica conseguenza dell’atto di un pazzo, quello che si è consumato giovedì scorso a Birstall non è definibile altrimenti se non come delitto politico, e questa classificazione, nel contesto del dibattito sulla Brexit, rende la morte della deputata laburista assolutamente imprescindibile.
Negli ultimi giorni il mio viaggio mi ha portata sulla costa est dell’isola, nella contea del Suffolk, e qui molte delle persone con cui ho avuto l’occasione di parlare, di fronte a quanto successo, si sono definite inorridite e fortemente allarmate.
“Non esistono ragioni politiche o umane perché una cosa del genere possa accadere. Non si tratta soltanto di un crimine orrendo, ma di un deliberato attacco contro la democrazia. Se questo è il Regno Unito, credo che tutti noi dovremmo concentrarci su problemi ben più gravi e imminenti anziché perdere tempo a contare quante sterline diamo a Bruxelles e quante ne riceviamo indietro”
Mi ha detto un ragazzo incontrato al centro della cittadina di Ipswich.
“Questa morte è incomprensibile”
Ho sentito dire poco più tardi da un uomo in giacca e cravatta nel corso di una discussione tra amici.
“Mi fa vergognare di essere britannico”
Costernazione e disagio non sono però gli unici sentimenti dominanti. Complice un generale malcontento, l’alto tasso di disoccupazione e le polemiche relative alle norme EU sulla pesca, il Suffolk è una delle regioni in cui UKIP, il partito euroscettico di estrema destra, ottiene maggior successo, e moltissimi dei suoi elettori in questi giorni hanno sostenuto che la morte di Jo Cox venga strumentalizzata per sottrarre voti al fronte del Leave.
“Moltissime persone vengono uccise nei modi più orrendi tutti i giorni”
Mi hanno detto una coppia di anziani signori come se stessero parlando di una puntata di Game of Thrones.
“Ci dispiace per quello che è successo, ma noi non ci possiamo fare niente! Nei giorni successivi alla morte di questa signora il governo avrebbe preteso che si bloccassero le campagne di informazione in segno di lutto ma noi non ci abbiamo fatto caso; venerdì e sabato siamo stati davanti al comune a distribuire volantini, come ogni giorno. Il paese deve recuperare la sovranità perduta, questa al momento è la nostra unica priorità “
“Cercano di demonizzare le destre e di intimorire i cittadini”
Mi dice un uomo nei pressi dell’enorme porto di Felixtowe riferendosi a una non meglio identificata entità plurale
“La politica non c’entra nulla in tutta questa storia; un pazzo ha ucciso una donna in mezzo alla strada e questo è tutto”
“Non tutti i morti sono santi subito; mi dispiace che sia stata uccisa, ma io, personalmente, non ero minimamente d’accordo con i suoi propositi politici; la Gran Bretagna sta perdendo la propria identità, l’immigrazione va fermata il prima possibile.
Dunque com’è l’atmosfera in Inghilterra dopo la morte di Jo Cox?
Io l’ho trovata settaria, aggressiva e affetta, purtroppo, da una pericolosa forma di cecità.
A una settimana dal voto sulla permanenza del Regno Unito all’interno dell’Unione Europea, dopo mesi di campagna referendaria in cui il fronte del Leave ha fatto del tema dell’immigrazione una delle sue tematiche principali, Jo Cox è stata uccisa al grido di “Britain first”, portando alla luce quello che risulta essere l’aspetto più inquietante di tutto il dibattito sulla Brexit: la legittimazione di espressioni razziste e xenofobe in nome di un’ immotivata e ridicola nostalgia nei confronti di un impero che, per nostra fortuna, non esiste più.
Nel frattempo sono arrivata a Londra, e domani si vota.







E’ la domanda che amici e conoscenti mi hanno rivolto più spesso in questi giorni ed è, d’altra parte, un quesito più che pertinente; per quanto una parte tristemente consistente della stampa si stia impegnando a descrivere questa morte come la drammatica conseguenza dell’atto di un pazzo, quello che si è consumato giovedì scorso a Birstall non è definibile altrimenti se non come delitto politico, e questa classificazione, nel contesto del dibattito sulla Brexit, rende la morte della deputata laburista assolutamente imprescindibile.