Settembre/Ottobre 2016
EUROPA SFIGURATA
Dal 1 settembre in edicola, in libreria e in digitale il nuovo Eastwest.
Copertina
Lo strappo britannico disorienta ma non destabilizza l’Unione. Le nuove frontiere all’orizzonte – territoriali e commerciali – scompaginano la tradizionale flemma britannica e responsabilizzano la politica europea.
Europa
Romano Prodi è protagonista di un’intervista esclusiva sulle prospettive storiche delle democrazie occidentali, che attraversano una fase di affanno. L’Europa – per rilanciarsi – sembra aver bisogno di una crisi violenta, ma Brexit non è sufficiente…
Se non per omogeneità economica, gli Stati Ue sono uniti dalle loro criticità, i governi sono tutti esposti all’assalto di pulsioni populiste, alimentate dalle tensioni e paure provocate dalle nuove sfide demografiche e sociali. Dove la Nato non arriva più, s’intravede lo spazio per una nuova gestione sovranazionale, europea, squisitamente politica e orientata dalla necessità di rispondere alle crisi condivise.
Alla periferia dell’Unione, Turchia e Russia, confermano, a modo loro, capacità di stabilità, in attesa di capire la nuova personalità dell’Europa.
Mondo
Mentre le primarie Usa giocano al ribasso, Argentina e Panama gettano il cuore oltre l’ostacolo e coltivano l’economia dell’ottimismo.
Non si vede ancora l’uscita dal tunnel in cui si trova il mondo musulmano: l’Algeria può precipitare da un momento all’altro e la Libia resta ingovernata e ingovernabile, seppure con qualche spiraglio di unità nazionale. Va ancora scoperta o fondata la via musulmana alla convivenza civile e, forse, democratica. Una coalizione internazionale di idee sembra urgente, più che di bombe.
Dossier
Tutte le strade portano alla Mecca, purtroppo. I nodi e i segreti interni alla monarchia e società saudita esplodono nella capillare rete internazionale di cui questo Regno primitivo fa parte. Un caleidoscopio di contraddizioni mina all’origine ogni politica per la sicurezza e l’equilibrio globali.