Una nuova parola, “climigrazione”, riassume il destino degli isolani costretti alla fuga dai mari in rialzo per il riscaldamento terrestre.
In mezzo a tante incertezze sull’evoluzione del clima, su una cosa gli scienziati hanno pochi dubbi: il livello del mare sale, e rapidamente.
Nell’ultimo rapporto pubblicato a settembre, gli esperti dell’Intergovernmental Panel for Climate Change (IPCC) scrivono che l’innalzamento medio del livello marino è stato di 1,7 millimetri all’anno tra il 1900 ed il 2010 e di 3,2 millimetri all’anno tra il 1993 e il 2010.
Senza riduzioni massicce delle emissioni, nei prossimi novant’anni il livello potrebbe salire di 52-98 centimetri, mentre riducendo – molto – le emissioni globali il livello salirebbe di meno, tra 28 e 61 centimetri. Gli oceani, inoltre, si scaldano, e con una maggiore energia in gioco tifoni e uragani saranno più intensi e questo costringerà molte comunità a spostarsi. Dove, come, e quando è però tutto da chiarire.
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Una nuova parola, “climigrazione”, riassume il destino degli isolani costretti alla fuga dai mari in rialzo per il riscaldamento terrestre.