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Energia, cosa pensa di fare l’Ue per distaccarsi da Mosca


L’Unione europea sta valutando di finanziare dei progetti di collegamento da Israele ed Egitto alla Grecia: i flussi segnerebbero così un rovesciamento degli itinerari dell'energia in Europa

Per ridurre drasticamente e in tempi brevi la dipendenza dalla Russia, l’Unione europea potrebbe investire in due infrastrutture energetiche: un gasdotto tra Barcellona e Livorno, per portare in Italia il gas liquefatto sbarcato in Spagna, e un interconnettore per fare arrivare in Grecia l’elettricità generata in Egitto.

Al di là dei dettagli tecnici, i due progetti – il primo da 2,5-3 miliardi di euro, il secondo da 3,5 – sembrano segnalare un rovesciamento degli itinerari dell’energia sul Vecchio continente. I flussi principali non andranno più da est a ovest, cioè dalla Russia all’Europa, ma da ovest a est. E non seguiranno più una traiettoria nord-sud, dall’Europa centro-settentrionale a quella meridionale, ma procederanno in senso contrario.

Da ovest a est

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