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Il mare di gas degli “stan” post-sovietici che nessuno vuole


Il progetto turkmeno di portare il suo metano in Europa via Iran è stato bocciato da Teheran. È l’ennesimo flop nel tentativo di sfruttare le immense riserve di gas. Mosca in Asia Centrale ha ceduto lo scettro energetico a Pechino, ma la geopolitica ancora taglia fuori la regione dal mondo

Un impianto di trattamento del gas a Galkynysh in Turkmenistan che preleva dal secondo più grande giacimento naturale al mondo e destina il gas alla Cina. REUTERS / Marat Gurt

Il progetto turkmeno di portare il suo metano in Europa via Iran è stato bocciato da Teheran. È l’ennesimo flop nel tentativo di sfruttare le immense riserve di gas. Mosca in Asia Centrale ha ceduto lo scettro energetico a Pechino, ma la geopolitica ancora taglia fuori la regione dal mondo

L’Asia Centrale post-sovietica è un corridoio geografico naturale tra est ed ovest, tra Asia ed Europa. L’assenza di sbocchi diretti sul mare e la distanza relativa sia tra i mercati asiatici che da quelli europei rappresentano però dei seri limiti alla sua connettività con il resto del mondo, soprattutto per quanto riguarda l’energia, gas naturale in primis – risorsa di cui la regione è molto ricca.

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